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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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In molti casi nell’expatriat permane
il desiderio di ripartire. Ad esempio,
dopo aver fatto un periodo di studio
accademico all’estero e completato il
ciclo educativo in patria, l’idea di spe-
rimentarsi nel mondo del lavoro stra-
niero viene naturale. Oppure, andare
di nuovo in missione all’estero dopo
qualche anno di lavoro a casa rappre-
senta una nuova, affascinante sfida.
Non poche persone però “fuggo-
no”di nuovo, perché la patria e le sue
richieste vengono percepite come
estranee ed ostili.
OBIETTIVO
INDICATORE
QUANTIFICAZIONE
o DESCRIZIONE
MISURAZIONE
ATTIVITÀ
Obiettivi personali di
apprendimento (lin-
gua, esperienza inter-
nazionale, competen-
za interculturale)
Padroneggiare la lingua
in modo fluente.
Scrivere una relazione
senza errori, fare una
presentazione a brac-
cio e senza errori.
1 mese dopo l’inizio
della permanenza
all’estero, valutazione
da parte di un “native
speaker”.
Corso intensivo per pre-
pararsi, 2 ore settima-
nali con insegnante nel
paese di accoglienza.
Obiettivo non centrato:
intensificare l’appren-
dimento
Obiettivi di matu-
razione personale
(apertura, chiarezza
delle priorità per-
sonali, potenziale e
limiti)
Obiettivi riguardanti
la qualità della vita
(abitare, famiglia/
amici, tempo libero,
carica onorifica)
Obiettivi riguardanti
il networking (acqui-
sire amici, contatti
professionali)
Creare una rete di amici
nel nuovo paese.
Ricevere degli inviti per
uscire insieme.
Obiettivi di carriera
(CV, utilizzabilità,
aspetti economici)
Arricchire il CV.
Maggiore autonomia
nella mansione.
Ricevuta delega dal
superiore.
Richiedere appunta-
mento col superiore
per proporsi.
Obiettivi di prestazio-
ne (conclusione del
progetto, rendimento,
certificato/diploma)
Saper utilizzare un nuo-
vo software professio-
nale.
Progettare virtualmen-
te in collaborazione con
i colleghi.
Frequentare un corso
di aggiornamento in-
terno.
Figura 2:
Esempio di tabella per misurare il successo della permanenza all’estero