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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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(rabbia, odio, paura, attaccamento
estremo, bramosia, ecc.).
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LE BASI
NEUROPSICOLOGICHE
DELLA SCELTA
Una caratteristica fondamentale
degli esseri umani è la possibilità di
scegliere. Questa possibilità è legata
al notevole sviluppo del lobo frontale.
Una delle funzioni più importanti di
questa struttura è la capacità di
inibi-
zione
.
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Gli esseri umani sono in grado
di
fermarsi
, di bloccare gli automati-
smi, di sospendere pensieri, parole
e azioni improprie, di inibire i centri
nervosi e mentali che permettono il
dispiegarsi delle emozioni negative.
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Le strutture del lobo frontale, in co-
ordinazione con altri centri corticali
e sottocorticali, sostengono la capa-
cità umana di essere
consapevoli
nel
momento presente, oppure, quando
è utile, permettono agli individui di
ricostruire il passato o di immaginare
il futuro (
Mental Time Traveling
).
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La
dimensione temporale della mente
è, probabilmente, un tratto distintivo
degli esseri umani, un prerequisito
fondamentale per lo sviluppo sia del-
la tecnica sia della cultura.
La nascita e l’evoluzione della
cultura, sostenuta dai grandi geni
religiosi, dai filosofi, dai letterati e
dagli scienziati, ha fatto progredire
la consapevolezza umana fino alla
comprensione di alcune
verità
fon-
damentali, che riguardano l’intercon-
nessione di tutti gli esseri viventi, il
loro diritto alla vita e alla felicità, la
fondamentale eguaglianza di tutti gli
esseri umani, insieme al rispetto della
terra e dell’universo che ci ospitano.
La cultura occidentale contempo-
ranea ritiene che la risoluzione dei
problemi che affliggono l’umanità,
come la diseguaglianza, la violenza, le
guerre, sia possibile soltanto lavoran-
do fuori di noi, cioè nel mondo eco-
nomico, sociale e politico. Non è stato
sempre così. Nell’antica Grecia, due
iscrizioni scolpite nel Tempio di Delfi,
che recitano:“
conosci te stesso
”e“
nul-
la di troppo
”richiamavano il cittadino
greco all’autoconoscenza e all’equili-
brio. Nella tradizione buddhista, nel
cristianesimo dei padri del deserto e
nel sufismo gli esseri umani vengono
invitati a riconoscere le loro
emozioni
distruttive
e a rimuoverle praticando
gli antidoti, le
virtù
che lentamente
permettono di sciogliere il lato oscuro
che si trova dentro ciascuno di noi.
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Fra gli antidoti più importanti vi
sono l’empatia e la compassione,
anch’esse riconducibili al lobo fronta-
le. Gli esseri umani possono condivi-
dere l’azione, il pensiero e le emozioni
degli altri, poiché alcune strutture del
cervello sono in grado di sovrapporre
la rappresentazione del sé e quella
dell’altro.
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Nella compassione gli esseri uma-
ni non solo sono consapevoli delle
sofferenze altrui, ma desiderano
altresì aiutarlo, affinché sia liberato
dalla sofferenza. Millenarie tradizioni
spirituali e alcuni esperimenti delle
neuroscienze hanno evidenziato che
la cura di se stessi e dell’altro, insieme
alla compassione, è la via per essere
felici.
Franco Fabbro
Professore ordinario
di Neuropsichiatria infantile
Università di Udine