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IL CATALOGO REGIONALE DELL’OFFERTA ORIENTATIVA
3.
Conclusioni
Il primo anno di realizzazione delle attività del “Catalogo”, oltre a fornire importanti risultati in merito ai cambiamenti attivati nei
partecipanti ai percorsi, oggetto del successivo articolo “Una riflessione quantitativa sull’esperienza” consente anche di fare delle
considerazioni più generali di ordine metodologico.
In primo luogo, si è avuto modo di constatare una volta di più che, oltre alle caratteristiche intrinseche, la qualità e l’utilità dell’intervento
risultano fortemente correlate con la preparazione dell’operatore, il quale deve essere in grado di attivare e gestire compiutamente
dimensioni non solo di tipo cognitivo. Si pone, pertanto, la necessità di affiancare l’azione di disseminazione delle buone pratiche con
un intervento di formazione/aggiornamento rivolto a quanti operano nel sistema di orientamento, troppe volte lasciati soli a gestire attività
e strumenti con il solo buon senso e tanta volontà.
Parimenti, non sempre è facile rendere “universale” un’esperienza ideata in uno specifico contesto e diventa fondamentale il fatto che
l’operatore, durante l’attuazione, sappia cogliere e valorizzare le specificità delle realtà che ha di fronte, pur rimanendo coerente al
percorso proposto.
Poter disporre di un’offerta di percorsi e servizi orientativi uniforme, variegata e rispondente ai molteplici bisogni delle persone
rappresenta un tassello fondamentale del sistema integrato di orientamento, dal momento che consente di assicurare all’interno di un
territorio servizi omogenei, integrati e con un livello qualitativo garantito e permette, non ultimo, di abbattere importanti costi, quali la
progettazione, la ricerca/realizzazione di nuovi strumenti e la costruzione di reti con gli altri attori del sistema.
Dall’altra parte, è pur vero che ogni persona e ogni realtà sono un unicum irripetibile, al quale è necessario fornire una specifica risposta.
Standardizzazione e personalizzazione sono due estremi, entro i quali l’orientatore deve collocarsi e costruire un equilibrio e un’armonia,
se desidera fornire delle risposte puntuali, di qualità, in tempi ristretti e a numeri elevati di utenti. Inoltre, coerenza e senso vanno
ricercati e costruiti anche per quanto concerne il rapporto e il legame tra il singolo percorso e l’insieme di servizi offerti alla persona.
Talvolta, all’interno delle istituzioni, agli utenti vengono proposte iniziative diversificate, alcune anche facenti capo al “Catalogo”, senza
che fra queste sia presente un legame logico o meglio speculare ai bisogni.
La presenza di una visione complessiva, che tenga conto dei principali compiti orientativi dei propri utenti, consentirebbe di elaborare
un’offerta di prestazioni maggiormente correlata ai bisogni, di scegliere in maniera mirata e di inserire in questa gamma di servizi anche
i percorsi proposti dal “Catalogo” e di evitare che in alcuni casi le persone non riescano a trovare senso e significato a quanto viene loro
proposto.
L’ultimo, ma non meno importante, aspetto da considerare riguarda la sostenibilità a regime del “Catalogo”, che appare essere
un’importate azione di sistema, ma che comporta un altrettanto rilevante impegno organizzativo ed economico, che in questo momento
viene supportato in toto dall’Amministrazione regionale attraverso la struttura regionale del Centro risorse istruzione e orientamento e i
fondi del POR – FSE 2007-2013.
In prospettiva, ci si domanda quali potrebbero essere i soggetti e i fondi sui quali fare affidamento per far sì che il “Catalogo” rimanga
uno strumento a cui poter attingere per soddisfare i bisogni che non trovano una compiuta risposta nell’offerta “tradizionale” di percorsi
di orientamento educativo.
Dal punto di vista organizzativo, il coinvolgimento della struttura regionale del Centro risorse potrebbe rappresentare una soluzione
percorribile, in quanto il “Catalogo” rientra tra gli interventi di sistema, che sono propri di questa struttura.
Da punto di vista del sostegno finanziario, il progetto potrebbe risultare in linea con gli indirizzi della nuova programmazione del Fondo
Sociale Europeo, così come risulta dagli orientamenti individuati dal proposta di “Regolamento recante disposizioni comuni sul Fondo
sociale europeo e sul Fondo di coesione”
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. In tal senso, i prossimi tre anni di attività, già coperti dal finanziamento del Fondo sociale
europeo, saranno strategici per costruire all’interno del sistema di orientamento un clima di condivisione nei confronti dell’iniziativa del
“Catalogo” e per individuare congiuntamente le soluzioni più appropriate per mantenere e sviluppare ulteriormente questo importante
strumento di sistema.
6 - Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo
e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio – dd.06.10.2011
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