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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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fa il suo lavoro con passione riuscendo
a fare tutto bene; gli zii che lavorano
su un peschereccio e vivono di pesca;
no, ma conosco qualcuno che riesce a
vivere senza fare niente”.
Se i ragazzi conoscono qualcuno
che si guadagna da vivere lavorando
con piacere è nell’ambito familiare.
Il padre, prima di tutto. Poi lo zio, il
cugino, un amico. Il mondo del la-
voro, non solo quello artigianale, è
conosciuto solo attraverso la famiglia
.
E per loro? Ci sarà un lavoro da fare
con passione? Il primo passo è indivi-
duare quali sono i propri saper fare...
(“
C’è qualcosa che ritieni di saper fare
davvero bene? Che cosa
?”):
“Gli aeroplanini di carta e le barchet-
te; gestire le situazioni;…; cucinare; no,
non ho ancora avuto l’illuminazione;
di rispettare le regole nel lavoro; ho
una passione per i cavalli peròmi piace
disegnare; davvero bene, nonmi viene
inmente, comunque semi viene chiesto
qualcosa cerco di dare il meglio…do
agli altri il compito di giudicare il mio
lavoro; ho una grande passione per la
cucina; cucinare; per oraniente; ritengo
di saper tifare bene lamia squadra del
cuore; no; relazionarmi con le persone;
semplici impianti; davvero bene non
so fare nulla…studio per diventare un
tecnico; cablare un piccolo impianto e
progettare; parlare con la gente; scri-
vere e parlare con la gente; no, non c’è
qualcosa che ritengo di saper fare dav-
vero bene; imparo le cose abbastanza
velocemente; cablare circuiti di qualun-
que tipo e creare impianti audio civili ed
industriali; molte cose, se mi impegno;
so pescare sinceramente non ne ho
molta idea, peròmi relaziono bene con
gli altri; sì: dormire; non lo so, ma ho
grande forza di volontà; relazionarmi
con la gente e giocare a calcio; no, ma
me la cavicchio; no, ancora non lo so;
suonare la chitarra; massaggi; ascol-
tare gli altri; farmi un panino; poltrire;
non vorrei sopravvalutarmi…; soma-
neggiare bene i pc; il ciclista e so usare
il pc: sono un genio; il meccanico dei
motorini e giocare a basket; penso di
saper giocare discretamente a calcio;
giocare alla playstation”.
In pochi riescono ad individuare
i loro “saper fare”; la maggior parte
non sa cosa rispondere. L’impres-
sione che se ne ricava è che non
manchino le abilità, ma piuttosto la
consapevolezza di averne. Una con-
sapevolezza che può nascere solo
dalla capacità di immaginare grazie
all’aiuto dell’esperienza diretta (attra-
verso stage, tirocini, visite aziendali)
o dell’esperienza mediata (letture,
visioni, racconti orali, ecc.). I progetti
di orientamento narrativo, basati sulla
condivisione di storie e sull’allena-
mento delle competenze narrative,
rappresentano un’importante oppor-
tunità per favorire lo sviluppo della
capacità immaginativa necessaria ad
aumentare le possibilità di scelta di
bambini e ragazzi.
Simone Giusti
formatore e saggista,
presidente dell’associazione L’Altra
Città di Grosseto vicepresidente
del CTS del Polo Universitario
Grossetano
Elisa Baldi
psicologa esperta in orientamento
scolastico, svolge attività di
consulenza e di ricerca per il settore
Ricerca e Sviluppo dell’Associazione
L’Altra Città di Grosseto