86
ORIENTAMENTO E SOCIETÀ
percorsi suddivisi per fasce di età e
caratterizzati da una narrazione-guida
(Batini-Giusti, 2008):
– Dove va l’Armando
? Per la scuola
dell’infanzia (di Fabio P. Corti);
– Una magica impresa: la Tiri Vispi
Weasley
. Per la scuola primaria e la
scuola secondaria di primo grado
(di Fabio P. Corti);
– Kung-Fu
Panda. Per la scuola se-
condaria di primo grado (di Fabio
P. Corti);
– iBegin
. Per la scuola secondaria di
secondo grado (di Fabio P. Corti);
– L’arte della scelta
. Per studenti uni-
versitari (di Simone Giusti e Gabriel
del Sarto).
Ciascun percorso
5
prevede l’utilizzo
della Lavagna Interattiva Multime-
diale, grazie alla quale è possibile in-
teragire con prodotti multimediali
elaborati per il progetto. In partico-
lare, tra i materiali didattici utilizzati
assumono un ruolo di assoluto rilievo
le interviste realizzate anche in colla-
borazione con gli studenti, finalizzate
a mettere in evidenza due aspetti del
lavoro artigiano: 1) la scoperta del
proprio saper fare (quando l’artigiano
ha scoperto di possedere un talento,
un “saper fare”, che avrebbe potuto
essere trasformato in lavoro); 2) l’or-
ganizzazione del proprio saper fare
(come l’artigiano gestisce le attività
che consentono di vendere il proprio
saper fare).
Il progetto
Next Level
, realizzato in
12 istituzioni scolastiche, ha coinvol-
to, dal 2008 al 2011, 720 alunni in nu-
merose attività narrative che oggi
possiamo utilizzare per comprendere
in modo qualitativo la percezione
dell’artigiano. Una delle schede pro-
poste ai ragazzi prima di iniziare le
attività chiedeva loro di riflettere sulle
attese rispetto al percorso di orienta-
mento, sui modelli di artigiano di cui
dispongono, sui propri saper fare ed i
modi per migliorarli. Dalla lettura del-
le schede risulta che almeno all’inizio
il percorso di orientamento lascia un
po’ confusi i ragazzi.
Eppure quasi tutti rispondono e
chi lo fa, riflettendoci solo un atti-
mo, intuisce che forse ci potrà essere
qualcosa di utile. Il primo pensiero
va alla difficoltà con cui il mondo
del lavoro si offre loro: la maggior
parte vorrebbe capire come funzio-
na, come si fa. Vediamo quali sono i
modelli di artigiano che riescono ad
individuare. In risposta alla domanda
“
Conosci qualcuno che riesce a vivere
di ciò che sa fare
?
Come fa
?”, i ragazzi
rispondono:
“Sì, non lo so; Sì, ne conosco uno e
sopravvive grazie alla sua perseve-
ranza; per vivere di ciò che si sa fare
bisogna trovare un lavoro che sia an-
che un hobby; mio padre; mio padre
che fa il vigile del fuoco con passione;
il mio babbo; sicuramente sì, ma non
mi viene inmentenessuno…forse imiei
genitori; Sì, mio padre ha un’azienda
agricola e riesce a portarla avanti con
la sua grande passione per gli animali
e per lemacchine agricole; mio cugino;
mio padre fa il muratore e siccome ci
sa fare ha aperto un’impresa edile; mio
padre vive per il calcio: prima giocava
ed adesso è allenatore; ho un amico
che sa aggiustare gli elettrodomestici
e si èmesso in proprio; Sì, praticando la
professione per cui ha studiato; Sì, un
muratore, un camionista, un direttore
di banca, anche se una persona si trova
in un ambito diverso da quello che sa
fare, alla fine impara; mio padre che
lavora montando impianti elettrici;
Sì, riparando motori marini; riesce a
vivere riparando computer ed instal-
lando reti locali; sì, ha un’impresa edile
ed è iscritto all’albo degli artigiani; sì,
si assume le sue responsabilità ed af-
fronta sacrifici; mio padre che è socio
di una ditta emio zio ne ha aperta una;
sì, lo conosco e riesce a vivere perché
ha fatto molta gavetta e lavora mol-
to; mio cugino ha aperto un’impresa
edile, c’è mio zio che campa facendo
i massaggi, è diplomato FIOS; mio zio
che costruisce barche e vive di questo
lavoro; schifarmi del mondo…odiare;
boh, ci dovrei pensare; tanti lavoratori
dell’Argentario vivono grazie al loro
saper fare; sì, però non so come fa; sì,