QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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ti piani!cati. Difatti, solo la imple-
mentazione delle intenzioni (della
forma “se mi trovo nella situazione
X, allora metterò in atto il compor-
tamento Y”), che può avvenire solo
nella percezione di un futuro con-
sapevole degli ostacoli in quanto
realisticamente dipendente dalle
aspettative, sembra in grado di fa-
cilitare una realizzazione di ciò che
si desidera.
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Un importante argomento di ri-
cerca potrebbe essere quello che si
chiede quali possono essere le con-
dizioni che favoriscono lo sviluppo
di un orientamento temporale ade-
guato verso il futuro.
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Innanzi tutto
bisogna che le persone abbiano la
possibilità di apprendere aspettati-
ve, il che implica che le loro espe-
rienze siano adeguate a questo sco-
po. Nelle persone giovani, un ruolo
importante lo giocano sia i genitori
che gli insegnanti, non tanto nel
supporto a#ettivo, un aspetto co-
munque importante ma non così
tanto come si ritiene comunemente,
ma soprattutto nella consapevolez-
za di non distruggere l’insorgenza
delle aspettative costruttive nei gio-
vani. Questi devono poter sviluppa-
re quella visione positiva e realistica
del futuro personale che li aiuterà
ad organizzare il loro comportamen-
to in modo e"ciente. È emblemati-
co, a questo proposito, quello che si
è potuto osservare nell’ambito sia
degli studi relativi della motivazione
alla riuscita (
achievement
),
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che
dell’autoe"cacia.
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Nell’analisi dell’attribuzione delle
cause nelle esperienze di successo o
d’insuccesso si è potuto osservare
che chi attribuisce il proprio succes-
so alla propria abilità e l’insuccesso
alla propria mancanza d’impegno o
a cause esterne sviluppa e conserva
aspettative positive per le sue attivi-
tà di riuscita; mentre chi spiega il
proprio successo con la fortuna e il
proprio insuccesso con una man-
canza di abilità, tende a perpetuare
un basso livello d’aspettative per le
attività future. Questo schema di
comportamento attribuzionale au-
toprotettivo è risultato anche molto
utile ed e"ciente quando è stato in-
segnato, in una strategia mirata di
modi!cazione comportamentale, a
dei soggetti con problemi nelle atti-
vità di riuscita. Quindi, le istanze
educative dovrebbero cercare di fa-
vorire quelle interpretazioni del no-
stro agire che non minano la pro-
spettiva futura nelle sue fondamen-
ta. L’approccio attribuzionale ha
sottolineato inoltre l’importanza
dell’abilità percepita nelle attività di
riuscita, regolando nelle stesse il
tipo di coinvolgimento personale. Il
costrutto dell’abilità percepita è
inoltre molto a"ne a quello di auto-
e"cacia, poiché difatti entrambi i
costrutti concernono le aspettative
di una persona riguardo alla sua ca-
pacità di eseguire un’azione. Come
è stato ripetutamente documenta-
to, questo tipo di aspettative deve
essere preservato, in quanto esse
svolgono un importante ruolo
nell’autoregolazione dello sforzo
che un individuo vuole o può spen-
dere nelle attività a lungo termine,
che solitamente presentano tappe
intermedie con risultati ottenibili e
osservabili. L’impegno profuso in un
momento di un’attività a lungo ter-
mine, può dipendere dall’interazio-
ne simultanea di tre aspetti: dall’au-
tovalutazione emotiva ad un risulta-
to intermedio, dalla propria e"cacia
e dagli obiettivi posti dallo standard
personale.
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Il termine d’unione di questi
aspetti è proprio l’autoe"cacia per-
cepita, in quanto essa regola sia le
risposte autovalutative di tipo emo-
tivo che il livello d’aspirazione dei
propri obiettivi. Per esempio, si può
avere un incremento dell’impegno
quando una persona, che si perce-
pisce autoe"cace o abile, osserva
che è lontana dall’obiettivo che si è
posta o anche quando la stessa per-
sona si pone un obiettivo che pensa