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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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cesso di autoregolazione (autovalu-
tazione).
Fondamentalmente ci sono tanti
standard soggettivi quanti sono i
possibili obiettivi delle persone. In
uno studio empirico
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si sono potu-
te osservare quattro grandi catego-
rie di obiettivi motivazionali che co-
prono più dell’80% degli obiettivi:
a)
il sé ovvero le concezioni di sé, la
propriaautonomia, il proprioaspet-
to, le proprie attitudini e il proprio
“carattere”
;
b)
le realizzazioni di sé, ovvero tutte le
attività che favoriscono il proprio
sviluppo;
c)
le proprie attività e il proprio lavoro;
d)
il contatto sociale intimo, altruistico
o egocentrico con gli altri nell’ambi-
to dei possibili rapporti erotici, fami-
liari, parentali, gerarchici, genera-
zionali o amichevoli.
Le altre categorie segnalate, ma
non così frequenti, riguardano le at-
tività esploratorie, di conoscenza;
gli obiettivi di natura religiosa e tra-
scendente; l’appropriazione di og-
getti; le attività ricreative e di diver-
timento. Come si vede, sono molti
gli obiettivi che possono coinvolge-
re direttamente o indirettamente le
concezioni di sé. Altri studiosi
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han-
no elencano cinque grandi classi di
obiettivi o standard personali riferi-
bili speci!catamente al sé:
1)
gli esiti o i risultati delle azioni (sot-
to forma di successi o insuccessi);
2)
le immagini di sé o identità sociali
particolari (come giocatore di cal-
cio, professore liceale, ecc.);
3)
le abilità o capacità personali (lin-
guistiche, matematiche, motorie,
ecc.);
4)
gli attributi personali (per es. aper-
to, franco, coscienzioso, ecc.);
5)
la carriera psicologica o i compiti
esistenziali
,
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qualora gli obiettivi
impegnino le persone in compiti
che durano tutta la vita. Anche
nell’ambito della concezione dei
sé possibili,
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che sottolinea il
ruolo del futuro nell’ambito della
costruzione del sé, si è potuto ve-
dere che noi aspiriamo ad avere
aspetti personali positivi, ad esse-
re autodeterminati nell’assunzio-
ne di decisioni, ad avere una vita
sociale coinvolgente, ad essere in
salute e in forma, a godere della
!ducia degli altri e a gestire per-
sonalmente i nostri a#ari e il no-
stro lavoro
.
LE CONDIZIONI CHE
FAVORISCONO
L’ORIENTAMENTO
Un tema ricorrente dei propri
obiettivi sembra quindi concernere
il futuro lavorativo e in genere for-
mativo, proprio le problematiche
che de!niscono la professionalità
degli operatori dell’orientamento.
Questi si preoccupano o dovrebbe-
ro preoccuparsi del mondo degli
obiettivi o in senso più lato dei pro-
getti personali in modo su"ciente-
mente adeguato dal punto di vista
della prospettiva teorica. La ricerca
psicologica sembra poter o#rire al-
cuni spunti di ri$essione e di inter-
vento anche a questo proposito. In-
nanzi tutto nell’o#rire degli stru-
menti d’indagine
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di queste proble-
matiche, ma anche un’ulteriore dif-
ferenziazione concettuale. Il pensa-
re al futuro che ci aspetta non è
certo una novità dal punto di vista
psicologico perché ha a che fare con
l’ampia problematica delle aspetta-
tive. Molti sono i costrutti avanzati
per cogliere quest’ampia problema-
tica. Si pensi alle molteplici conse-
guenze positive (sulle prestazioni,
sul comportamento prosociale, sul
livello d’aspirazione, sulla salute
mentale, ecc.) del pensiero ottimi-
stico.
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Si pensi anche a quanto è
stato trovato nell’ambito della ricer-
ca sull’autoe"cacia,
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che è comun-
que un’aspettativa appresa dalle
proprie esperienze di vita. Ma si può
osservare anche un modo di pensa-
re al futuro con un legame più de-
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