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ORIENTAMENTO E SCUOLA
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cessivamente sanzionati.
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Tra le fun-
zioni esecutive del sé un ruolo im-
portante è da assegnare alla autore-
golazione, ovvero alla capacità delle
persone di monitorare se stesse e in
seguito di adeguare il proprio com-
portamento. Questo argomento è
particolarmente studiato al giorno
d’oggi, in cui si sottolinea l’aspetto di
controllo che le persone possono
esercitare sulle proprie funzioni, stati
e processi interiori, facilitandone la
loro trasformazione in esseri accultu-
rati e civilizzati.
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LE ORIGINI DEL
PROCESSODI
AUTOREGOLAZIONE
Può essere interessante cercare le
origini del processo di autoregola-
zione nell’agire umano. Poiché le
concezioni di sé, come tutto il sape-
re individuale, sono il risultato
dell’esperienza attiva delle persone
in una precisa organizzazione socia-
le, è plausibile pensare che questo
sapere non sia !ne a se stesso, ma
che sia funzionale a qualche obietti-
vo, in quanto dovrebbe garantire
agli individui la progettualità delle
loro azioni. Se si considerano, poi, le
azioni quale funzione inscindibile
delle premesse personali e delle cir-
costanze situazionali, si può ritenere
che le persone combinino i vari
aspetti del loro sapere (riferito a sé e
al mondo) per sviluppare le proprie
teorie ingenue dell’azione.
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Il sapere individuale è presente in
ogni fase dell’azione: nella piani!ca-
zione, nell’ esecuzione e nella valuta-
zione. Nella fase anticipatoria della
piani!cazione sotto forma di aspet-
tative sia riferite al sé che al mondo,
della ricerca di obiettivi particolari e
dei mezzi da utilizzare nell’azione per
perseguire tali obiettivi. Nella fase
dell’esecuzione dell’azione i pensieri
relativi al sé dovrebbero fungere solo
da sfondo, poiché l’attenzione sarà
centrata sugli aspetti situazionali
dell’azione (per esempio, soluzione
del compito particolare o partner
dell’interazione).
Nell’interruzione
improvvisa del $usso dell’attività i
pensieri su di sé da aspetto collatera-
le (sfondo) possono diventare rapi-
damente oggetto della propria at-
tenzione (!gura).
Nella fase di valutazione o di inter-
pretazione dell’azione, gli esiti di
questa vengono confrontati con gli
standard soggettivi e questo inne-
sca un processo continuo di autore-
golazione o di autovalutazione.
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Quindi il processo di autoregolazio-
ne è visto fondamentalmente come
un processo di autovalutazione che
è, a sua volta, una delle conseguen-
ze degli esiti delle nostre azioni.
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L’autovalutazione, inoltre, non solo
dà una direzione al comportamen-
to, in quanto ne viene stabilita l’ade-
guatezza secondo standard valuta-
tivi, ma produce anche gli incentivi
(
motivatori
).
Questa accentuazione motivazio-
nale dell’autoregolazione sottolinea
che le esperienze personali, dovute
alle reazioni positive o negative del
sé, sono momenti importanti, in
quanto si tende a ricercare o a evita-
re sistematicamente con le proprie
azioni quegli obiettivi, scopi o og-
getti che provocano dette reazioni.
Gli standard possono essere sia in-
nati, a livello bio-!siologico, che ap-
presi, a livello psicologico. Gli stan-
dard personali si presentano quindi
sotto forma di obiettivi e progetti
articolati nelle proprie concezioni di
sé e in tale guisa orientano gli indi-
vidui nelle loro forme d’azione. L’in-
sieme degli obiettivi e dei progetti
comprende anche i valori;
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difatti la
formazione degli standard è intima-
mente collegata all’interiorizzazio-
ne dei valori intesi come credenze
durevoli.
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