EDITORIALE
In ambito psicologico spesso si fa ricorso
all’uso di strumenti standard per cogliere le
abilità, gli attributi psicologici o le presunte
qualità disposizionali dei soggetti. Lo studio
del sé nella sua duplice veste di soggetto e
oggetto di conoscenza, può contribuire a
ridimensionare il tecnicismo variegato di
chi vuole indagare l’individualità. Questo
è il tema a!rontato dal prof. Mario Forzi
dell’Università di Trieste. Il suo contributo
si so!erma anche sulle opportunità che la
ricerca psicologica sembra poter o!rire nel
campo dell’orientamento, sia per proporre
nuovi strumenti d’indagine, che per produrre
un’ulteriore so"sticazione concettuale.
Marco VinicioMasoni a!erma che la
scuola è di fronte ad una crisi rispetto alla
quale si vede costretta a cambiare se stessa
e non semplicemente a cambiare qualcosa
in se stessa. Puntare solo a
teste ben fatte
ci indurrebbe al rischio, da una parte di
rinnegare saperi utili e dall’altra di nonmutare
il modo d’insegnare. Se non si vogliono fare
solo cambiamenti di facciata è indispensabile
che la scuola impari a co-costruire conoscenze,
non solo a raccontarle.
Le ricercatrici dell’Università di Bari,
Marianna Colosimo, Vittoria Jacobone,
Fausta Scardino, o!rono un contributo alla
conoscenza della condizione dei giovani d’oggi
che, secondo i più recenti studi sociologici
formano senza dubbio una generazione più
attrezzata di quella dei genitori, ma che si
trova esposta ai rischi e alle incertezze di una
societàmolto complessa. Nella de"nizione dei
percorsi formativi o professionali, i processi
di orientamento sono strategici nel ridurre i
possibili e!etti di disuguaglianza sociale.
Il nuovo
Questionario di interessi,
messo
a punto dalla direzione dell’istruzione del
Friuli Venezia Giulia, è uno strumento di
autoconoscenza, che può diventare anche
unmomento di confronto e dialogo tra
genitori e "gli per la scelta scolastica. Selenia
Umek, Rita Giannetti e Piero Vattovani
osservano che il
Questionario di interessi
consente agli insegnanti di usufruire di uno
strumento che consente l’autovalutazione
da parte degli allievi e che mantiene alcune
delle caratteristiche positive dei questionari
strutturati usati nell’orientamento.
La ricerca condotta presso la scuola
secondaria di I grado “G. Randaccio”, di
Cervignano del Friuli dalla dott.ssa Luana
Lorenzut, evidenzia l’importanza della rete
amicale e della famiglia nella scelta del
percorso scolastico/formativo.
Il software
S.OR.PRENDO
permette di
valorizzare le informazioni, collegandole
agli interessi personali e a pro"li professionali
speci"ci, accrescendo il senso del dato
informativo che assume quindi un nuovo
signi"cato per l’utente, scrive Giulio Iannis.
Se le trasformazioni sociali, economiche e
culturali che stanno caratterizzando il nostro
tempo, obbligano gli individui a confrontarsi
con livelli di complessità decisionali sempre
maggiori, anche le pratiche di orientamento
devono evolvere rapidamente e dotarsi di
strumenti adeguati, sfruttando l’enorme
potenziale che le nuove tecnologie sono in
grado di mettere a disposizione delle azioni
di orientamento.
La sperimentazione ed il successivo utilizzo
del software
S.OR.PRENDO
in Friuli Venezia
Giulia, precisaMaria Graziella Pellegrini, è
un intervento promosso nell’ambito di una
più ampia azione di sistema "nalizzata a
promuovere la qualità, attraverso la di!usione
di pratiche e strumenti innovativi.
Nello “
Spazio Aperto
” Orsolina Valeri
osserva che “
essere genitori non è sempre
stato facile, ma oggi, forse, sembra più
di"cile di quanto appariva un tempo
”. La
famiglia in poco tempo è cambiata e quel
ruolo genitoriale che solo pochi decenni
fa si esprimeva come autorità indiscussa
che stabiliva le regole dei comportamenti
familiari, oggi ha trovato una connotazione
prevalentemente a!ettiva, in cui i rapporti tra
coniugi e tra questi e i "gli sono con"gurati in
forme e bisogni nuovi.
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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