ORIENTAMENTO E SCUOLA
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Europass Curriculum
Vitae (ECV) è, come no
to, uno degli strumenti
previsti dal Portfolio Eu-
ropass che si compone
di un insieme di docu-
menti, aggregati in un
Dossier, pensati con l´o
biettivo di rendere più
trasparenti e leggibili i
titoli, le qualifiche e le
competenze acquisite
nell’ambito di contesti
di apprendimento for-
mali, non formali e infor-
mali (cfr.
europass-italia.it/).
Perché proponiamo
questo formato? Oltre
al valore documentale
che è tipico di ogni cur-
riculum, ECV, proprio
per la sua struttura,
possiede una impor-
tante valenza formativa
ed educativa
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. Non
chiede infatti, come nei
formati tradizionali, di
elencare la sequenza di esperienze
– scolastiche, formative e lavorative
– della persona, ma chiede di dire
che cosa
ora
il cittadino può e vuole
spendere del patrimonio cumulato
attraverso la sua storia di vita. Non
tanto ciò che si è fatto ma ciò che si
sa fare.
Il valore orientativo e formativo
nasce da diversi fattori:
●
in primo luogo l’autoconoscenza
che deriva dal confrontarsi con le
proprie risorse. Farle emergere
non sempre è agevole, non sem-
pre è facile “trasformare” le espe-
rienze in competenze, leggerle
sotto il profilo dei risultati di ap-
prendimento conseguiti, ma è la
via per prefigurare nuclei di sape-
ri/interessi che consentono una
proiezione verso direzioni
professionali e di vita.
●
un secondo effetto formativo ri-
guarda lo stimolo ad assumere
responsabilità verso il proprio de-
stino. È molto importante, in par-
ticolare per un adolescente, com-
prendere che ciò che può avere
un valore per lui dipende da lui, la
sua vita dipende non dal giudizio
che la scuola può dare, né dall’esi-
to di un esame o di un’interroga-
zione, ma da quello che effettiva-
mente entra a far parte del patri-
monio personale. Un patrimonio
il cui incremento è quindi anche
programmabile consapevolmen-
te ed amministrabile.
●
Inoltre, fonte delle competenze
non appaiono solo i contesti in-
tenzionalmente educativi e non
vengono apprezzati solo i saperi
“scolastici”, ma è spendibile nel
mercato del lavoro quanto si ap-
prende in attività diverse: vengo-
no così ad assumere significato in
una nuova luce il volontariato, i
viaggi, i corsi di lingue, la cono-
scenza di strumenti e la pratica
musicale, l’autoformazione, gli
hobbies, la pratica sportiva, ecc.
La consapevolezza dell’impatto
educativo connesso ad ECV ha por-
tato a realizzare campagne di diffu-
sione presso gli studenti per iniziati-
va di Scuole o di Centri Informagio-
vani o altre istituzioni. È opportuno
tuttavia anche solo accennare qui
ad una criticità mossa, nel dibattito
internazionale, proprio all’uso di
ECV nelle scuole, per l’enfasi posta
sulle competenze, che opererebbe
una riduzione delle esperienze co-
gnitive al valore mercantile, privile-
giando un’ottica economica (il nuo-
vo sistema di scambio, il cosiddetto
“nuovo welfare”, applica ampiamen-
te ai saperi metafore del campo eco-
nomico: spendibilità, crediti, com
petenza come “unità di valore”, ca
pitalizzazione, ecc.), sacrificando il
valore d’uso, promuovendo un ap
proccio distorto alla conoscenza,
penalizzando la gratuità del sapere.
I nuovi ordinamenti del secondo
ciclo, che non sconfessano ma ricon-
fermano l’impianto previsto per l’ob-
bligo già riformato, indirizzano espli-
De America
s d