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incremento improvviso di con-
tatto con l’Altro ovvero con chi,
per paura, avevamo per molto
tempo tenuto lontano e non sap-
piamo come trattarlo. Diviene
per questo più difficile reggere
nel lungo periodo un matrimonio
o gestire il dialogo con punti di
vista, culture differenti, ma
anche diviene più problematica
la relazione genitori/figli, inse-
gnanti/alunni, il senso di iden-
tità e i ruoli sociali e sessuali
vanno in crisi; stanno aumen-
tando i conflitti a tutti i livelli
(interpresonali, interetnici, in-
ternazionali, ecc.) crescono la so-
litudine, l’ansia esistenziale,
senso di precarietà e l’individua-
lismo. Si potrebbe semplice-
mente dire che “siamo in crisi”,
ovvero stiamo passando da un
mondo conosciuto (la moder-
nità) ad uno sconosciuto (post-
modernità) con tutte le ansie,
paure e depressioni che tali pas-
saggi portano con sé, sia per l’in-
dividuo che per la società. Per
quel che riguarda le relazioni in-
terpersonali ed interculturali si
sta assistendo ad una vera e pro-
pria rivoluzione che rappresenta
senz’altro un cambiamento evo-
lutivo importante, necessario
presupposto per una società più
libera e creativa, per rapporti
umani più gratificanti, costrut-
tivi e consapevoli, per una vita
sociale che incarni nel quoti-
diano i principi democratici della
libertà e dell’autodetermina-
zione, della parità di diritti, della
reciprocità. Ma più ci avvici-
niamo all’Altro, nel mondo glo-
balizzato, più aumentano le dina-
miche conflittuali, l’ansia, la
paura e da qui il bisogno di risco-
prire nuovi canali di comunica-
zione e di gestione di tali ten-
sioni. Queste si verificano a tutti
tre i livelli di alterità considerati:
interno a noi, attraverso la mag-
gior importanza attribuita al
mondo emotivo ed ai problemi
L’ACCOGLIENZA DELL’ALTRO
TRA SCUOLA E SOCIETÀ
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Albino Lucatello, Orti a Portosecco, 1957, olio su faesite, 117 x 84 cm
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