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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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so di studi ad hoc per l’orientamento. I
consiglieri sono per lo più psicologi,
pedagoghi e assistenti sociali.
Dieci anni fa
Soffermiamoci brevemente sul funzio-
namento dell’orientamento professio-
nale dieci anni fa in Slovenia. Il cosid-
detto programma nazionale annuale di
orientamento fu istituito dall’ESS ed era
da esso coordinato. In parte se ne oc-
cupavano i consiglieri scolastici (con
colloqui individuali di consulenza,
ecc.) e in parte l’ESS (test attitudinali e
di interesse, raccolta di dati, produzio-
ne di informazioni, statistiche, ecc.). Il
programma di orientamento possedeva
un’impronta piuttosto tradizionalista
che presentava alcuni vantaggi (test at-
titudinali elaborati, raccolta di dati ri-
guardanti gli alunni) e alcuni svantaggi
(orientamento al lavoro insufficiente,
mancanza di materiale adeguato sul-
l’orientamento professionale, mancan-
za di informazioni sul mondo del lavo-
ro, mancanza di strumenti di autoso-
stegno per l’orientamento, ecc.). L’en-
fasi del programma risiedeva nell’o-
rientamento professionale. I consiglieri
ESS lavoravano per lo più per le scuo-
le; solo il 3-4% dei loro clienti era co-
stituito da adulti.
La riforma dell’orientamento
L’orientamento professionale in Slove-
nia, come molti altri servizi pubblici,
fu riformato alcuni anni fa. La riforma
dell’orientamento nel settore dell’istru-
zione faceva parte di un programma
molto più ampio di riforme dell’istru-
zione e della formazione in Slovenia.
La struttura scolastica in generale e la
formazione professionale ad ogni livel-
lo erano state modificate nel 1997-
1998 in linea con le nuove leggi sull’i-
struzione. L’ESS si trovò di fronte a pro-
blemi di enorme portata nel periodo
tra il 1988 e il 1993, dal momento che
il numero di disoccupati nel summen-
zionato periodo crebbe di nove volte
fino a raggiungere quota 135.000 nel
1993. Il fatto che i consiglieri profes-
sionali fossero (quasi) tutti impiegati a
tempo pieno nelle scuole non era più
una situazione accettabile per l’ESS. Il
periodo tra il 1994 e il 1996 fu un pe-
riodo di stagnazione, un periodo di
pressioni e un periodo di difesa del si-
stema di orientamento esistente.
Nel 1997 fu avviato il progetto di Rifor-
ma del Servizio di Orientamento Pro-
fessionale dell’ESS. Nel 2000 il proget-
to giunse a conclusione e gli ultimi tre
anni furono molto movimentati per i
consiglieri. Ci trovavamo di fronte a ri-
chieste molto diverse, a grandi sfide e
cambiamenti. Eravamo tutti consci che
la vera e propria ristrutturazione del
servizio di orientamento dipendeva in
gran parte dal know-how, anche se le
risorse finanziarie ricoprivano anch’es-
se un’importanza vitale. Perciò la for-
mazione ebbe un posto di grande rilie-
vo nel programma. Non vi erano pro-
grammi di formazione e dovevano
quindi essere realizzati. Si svolsero di-
versi incontri con il contributo del pro-
getto PHARE (Centro Pilota di Informa-
zione e Orientamento Professionale):
un incontro sulle capacità di colloquio,
un incontro sull’orientamento degli
adulti, un incontro con datori di lavoro
sulle tendenze dell’occupazione e sul
lavoro, un incontro sulle tecniche dia-
gnostiche moderne, un incontro sull’u-
so del primo programma di orienta-
mento assistito dal computer (computer
assisted guidance - CAG) in lingua slo-
vena, etc. Ogni consigliere frequentò
19 giorni di formazione nel 1997 e 16
giorni nel 1998. Oggi la formazione
continua ad un ritmo leggermente infe-
riore. La seconda priorità era lo svilup-
po di banche dati per l’orientamento
professionale e di metodi/tecniche mo-
derni: descrizione delle occupazioni,
banche dati computerizzate sull’istru-
zione, sulle opportunità di formazione
e sull’occupazione, programma CAG,
aiuto all’autosostegno (workbook) per
chi lascia la scuola e per gli adulti.
Dieci anni dopo
All’inizio del 2000 i cambiamenti del
funzionamento dell’orientamento pro-
fessionale erano evidenti:
• I clienti disoccupati divennero un
obiettivo prioritario per i consiglieri
d’orientamento professionale al-
l’ESS. L’anno scorso il 56% dei col-
loqui individuali di consulenza ri-
guardarono clienti disoccupati (e
una percentuale molto esigua di
clienti occupati). Di conseguenza la
loro presenza nell’orientamento sco-
lastico non può essere assidua come
in precedenza.
• Il ruolo del Servizio di Orientamen-
to Professionale dell’ESS nelle scuo-
le è stato ridefinito negli ultimi due
anni. All’inizio ci trovavamo di fron-
te a interrogativi del tipo ”È proprio
necessario che l’ESS si occupi del-
l’orientamento scolastico?”, etc. For-
tunatamente molto presto tutte le
istituzioni, compreso l’ESS, giunsero
al parere comune che “non vi è un
orientamento professionale nelle
scuole senza un forte coinvolgimen-
to dell’ESS e di altre istituzioni nel
mondo del lavoro” e che “la presen-
za di tali istituzioni nell’orientamen-
to scolastico è una misura preventi-
va efficace”. Ogni anno queste isti-
tuzioni sono sempre più coinvolte in
1 Ufficio del Lavoro della Slovenia
di tutti le stesse risorse, sostenendo cia-
scuno secondo i propri bisogni. Ma è il
duro lavoro dei consiglieri che devono
far in modo di assicurare la massima
accessibilità e anche la migliore rispo-
sta alle troppe domande individuali.
Sicuramente è un esempio della citta-
dinanza diffusa non più solo italiana
ma europea, considerato il contesto
europeo ed internazionale in cui le
città dei mestieri e delle professioni si
muovono.
Esperienze slovene
nel campo dell’orientamento
degli adulti
Sasa Niklanovic
ZRSZ – Istituto per l’impiego della Re-
pubblica Slovena
I consiglieri d’orientamento in Slove-
nia sono, come in molte altre nazioni,
impiegati in due settori principali: l’i-
struzione (istruzione primaria, età 7-14
e istruzione secondaria, età 15-19) e il
settore dell’occupazione (Employment
Service of Slovenia 1 – ESS). Negli ulti-
mi dieci anni organizzazioni private e
di volontariato hanno portato avanti al-
cune attività di orientamento, per lo
più programmi di gruppo, sovvenzio-
nati dall’ESS.
Ogni scuola elementare ha in forza al-
meno un consigliere scolastico, mentre
le scuole più grandi ne hanno due o
addirittura tre. Queste persone opera-
no a tempo pieno come consiglieri
(non insegnano altre materie) e si oc-
cupano di qualsiasi tipo di problema
degli alunni (sociale, personale, emoti-
vo, scolastico e di orientamento). Vari
studi dimostrano che dedicano appros-
simativamente un terzo del loro orario
di lavoro a temi riguardanti l’orienta-
mento scolastico e professionale. I
consiglieri operano anche nelle scuole
secondarie (generiche e professionali),
tuttavia i loro compiti spaziano in un
ambito anche più ampio. In media tra-
scorrono solamente il 10% delle loro
ore lavorative ad occuparsi di orienta-
mento scolastico e professionale. Del-
l’orientamento professionale si occu-
pano anche psicologi e altri consiglieri
alle dipendenze del Dipartimento per
l’Orientamento Professionale del ESS.
Il loro numero è piuttosto contenuto:
un consigliere è responsabile per 6-10
scuole. Il corso di studi dei consiglieri
d’orientamento in Slovenia è eteroge-
neo, dal momento che non vi è un cor-