Sotto al teatro tenda del piccolo ed incantevole borgo tolmezzino, diventato
famoso per le sue esposizioni artistiche di livello internazionale che hanno richiamato 150 mila
visitatori, tempestato dalla pioggia che si è dissolta a metà serata per lasciare posto ad un
assolato tramonto - "un piccolo miracolo" intonato al tema della mostra del 2010 dedicata agli
"Angeli. Volti dell'invisibile" visitabile fino al 3 ottobre - tanti friulani provenienti
dall'Argentina.
E proprio a questi corregionali è andato il primo pensiero del presidente Tondo che, dopo
avere ringraziato l'assessore Violino per aver deciso di presentare proprio a Tolmezzo il quinto
numero della rivista che è parte di un "progetto che - ha ricordato - ho apprezzato fin dalla sua
nascita", ha citato due aneddoti per testimoniare quanto profondo sia il legame che i friulani nel
mondo hanno ancora oggi con i prodotti del Friuli Venezia Giulia.
"L'ultima volta che mi sono recato in Canada sulle tavole degli amici friulani ho trovato
acqua minerale delle sorgenti del Friuli e a Colonia Caroya, in Argentina, non c'è ristorante o
trattoria che non presenti nel menu il frico: questo a dire del legame che c'è tra i prodotti della
propria terra e l'identità, tra chi è fuori dalla nostra regione e che può, tra l'altro, essere
formidabile ambasciatore delle eccellenze del Friuli Venezia Giulia".
Un'identità, quella friulana, che è anche "passaporto di valore". "Un mio caro amico che
lavora per una delle maggiori aziende di comunicazione e pubblicità, la Armando Testa, mi ha
rivelato - ha raccontato ancora Tondo - che quando firma i contratti mostra la carta d'identità
dove c'è scritto che è nato a Cividale del Friuli: è un punto a favore della garanzia di serietà
della persona".
Ecco dunque che progetti come "Tiere furlane", che intende valorizzare e far conoscere il
patrimonio culturale dell'intera regione attraverso la riscoperta del territorio, sono importanti
da sostenere, ha sottolineato Tondo.
"Non possiamo puntare sulla quantità ma di certo sulla qualità. E' proprio quello che hanno
fatto qui ad Illegio, grazie all'opera del comitato di San Floriano promosso da mons. Angelo
Zanello e da don Alessio Geretti", ha concluso il presidente.
Ed è stato proprio don Geretti, con un intenso intervento nella variante carnica di Illegio,
un posto dove "le case, i campi, i sentieri, la latteria, i mulini e soprattutto il raccontare
hanno ancora il sapore della vita vissuta", ad aprire la serie di interventi di presentazione della
rivista, assieme a Gilberto Ganzer, direttore dei Civici Musei di Pordenone e ad Enos Costantini,
curatore editoriale della rivista diretta da Christian Romanini, moderatore della serata.
"La gente di Illegio - ha detto don Geretti - ha sempre avuto un rapporto straordinario,
direi sacrale con i luoghi e gli strumenti della sua memoria, con prati, boschi e campi, con mulini
e latterie che compongono ancora oggi il suo mondo. Tutto era regolato da una sapienza che veniva
da lontano e tutto era vissuto in modo comunitario: la gente di Illegio conosce ancora quella
sapienza antica. Ma bisogna sapere - ha notato in conclusione don Geretti - che la battaglia di
oggi non è per la conservazione di un modello di altri tempi, ma per la conservazione dell'umanità
del vivere, per la conservazione dell'anima".
Il quinto numero di Tiere è proprio dedicato alla tradizione casearia e molitoria di Illegio,
un tesoro su cui si è storicamente soffermato Gilberto Ganzer, commentando che "la tutela della
cucina, del patrimonio gastronomico, storia dei prodotti della terra e della loro trasformazione, è
segno della vitalità di un'identità".
Un tema ripreso dal noto giornalista Ian D'Agata, che ha fatto un intervento a sorpresa
arricchendo il programma. "Ho madre goriziana - ha esordito D'Agata - e conosco bene la grande
ricchezza di varietà e qualità dei prodotti della terra friulana: oltre ai vini, agli insaccati e
ai formaggi eccellenti avete una delle migliori trote, la marmorata, la mucca pezzata rossa che non
ha nulla da invidiare alle blasonate chianine podoliche. E' un tesoro - ha detto D'Agata - di
incommensurabile valore che bisogna difendere e adeguatamente commercializzare. La difesa della
nostra ' regionalità' è un imperativo per tutta l'Italia e per il Friuli Venezia Giulia in
primis".
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Foto: archivio Regione Friuli Venezia Giulia