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ORIENTAMENTO E scuola
C
Musica per star bene
l’insegnamento del ben essere
a scuola
Marco Vinicio Masoni
osì come la musica e
la creatività anche lo
star bene non si estrae
dalle teste dei bambini
e degli adolescenti, ma
si insegna all’interno del
processo educativo
AI POMODORI PIACE
MOZART
Partirò con una sorta di ingenuità uti-
lizzando una locuzione di J. Rawls, forse
il più illustre filosofo del diritto del Nove-
cento. Per definire il concetto di giusti-
zia ipotizza la presenza di esseri umani
privi di cultura, conoscenze, ideologie,
convinzioni, certezze, ricchezze mate-
riali, con una salute non cagionevole,
insomma degli uomini pari, uguali agli
altri e appiattiti da una caratteristica: so-
no ricoperti e protetti dal velo dell’igno-
ranza. E dice: a questo punto vediamo
come nascono le idee naturali umane,
semplici, basilari, di giustizia. Ecco io mi
difendo qui con quel velo perché dirò
cose che non hanno a che fare con la
mia competenzamusicale (scarsa) o con
la cultura musicale in generale. Sono
nella posizione di chi cerca di capire
cosa accade in quello strano mondo
dei suoni standone fuori. La prima cosa
che mi viene in mente è la lettura di un
simpaticissimo libretto di B. Vessicchio,
intitolato,“
Ai pomodori piaceMozart
”, do-
ve Vessicchio crede o sembra credere al
fatto che l’effetto che la musica produce
avvenga in modo meccanico/biologico
sui viventi, perfino sui viventi vegetali,
come i pomodori. Ecco, restando intatta
la mia simpatia per Vessicchio vorrei
inizialmente confutare dal basso dei
miei saperi quella tesi, e poi procedere
da quella confutazione.
Il fatto è che gli esseri umani, nel mo-
mento in cui hanno concepito, non so
quante decine di migliaia di anni fa,
qualcosa che noi oggi chiamiamo sim-
bolo, quando indicando qualcosa hanno
smesso di guardare la mano e hanno
girato la testa nella direzione indicata,
in quel momento hanno sentito scattare
qualcosa. Qui “momento” è utilizzato in
modo ovviamente metaforico, proba-
bilmente sarà stato un batter di ciglia
lungo qualche migliaio di anni. So che
nei cani, animali fra i più intelligenti la
cosa non avviene. So che nei primati
evoluti è già presente una forma ele-
mentare di menzogna
1
.
Quando scatta l’umanità, l’evoluzio-
ne darwiniana si interrompe, cambia di
colpo le proprie regole e diventa evolu-
zione culturale, con tempi diversi, con
risultati diversi, con logiche e regole
diverse. In questo nuovo stato l’uomo,
utilizzando il simbolo e il linguaggio,
rivede il mondo costruendone un altro
,
non più con i sensi affilati e addestrati
nell’evoluzione, ma con le costruzioni di
significato e senso che la nuova cultura
consente.
Un altro mondo, carico di sacralità,
con le sue nuove certezze, dove si in-
venta la menzogna evoluta, insomma la
“cultura”, termine largo, direbbe il filoso-
fo, perché capace di accogliere molto.
Ora il mondo culturale ha ovviamen-
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