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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 51
Alcuni possibili fattori critici
• difficoltà a raggiungere i ceti deboli
della società;
• nelle fasi iniziali, difficoltà a promuo-
vere le iniziative;
• carenza di fondi;
• problemi strutturali;
• riconoscimento istituzionale, relazioni.
IL COMPITO DELLE
ISTITUZIONI
Tra le raccomandazioni contenute
nel Memorandum on Lifelong Learning
della Commissione Europea (2001), ce
ne sono tre di particolare rilievo:
1. costruire una società inclusiva che
offra a tutti uguali opportunità di
accesso a un apprendimento di
qualità per tutta la vita, e in cui l’i-
struzione e la formazione si basino
anzitutto e soprattutto sui bisogni
e sulle istanze dell’individuo;
2. modificare le modalità di erogazione
dell’istruzione e della formazione e il
modello organizzativo della vita lavo-
rativa, inmodo che le persone possa-
no partecipare all’apprendimento per
tutta la vita e pianificare direttamente
il giusto equilibrio tra apprendimento,
lavoro e vita familiare;
3. invitare e mettere i cittadini in condi-
zione di partecipare più attivamente
a tutti gli aspetti della vita pubblica
moderna, in particolare la vita socia-
le e politica della comunità a tutti
i livelli, compreso quello europeo.
Alcune idee chiave
Un intervento forte ed efficiente in
questo settore comprende una serie
di elementi chiave tra loro strettamente
correlati:
analisi dei bisogni formativi della
popolazione adulta.
Interventi di sensibilizzazione di
tutta la popolazione adulta.
Formazione del personale e dei
docenti; uno dei più grandi limiti,
non solo del settore non formale,
è costituito, nel nostro Paese, dalla
mancata formazione degli opera-
tori.
Elaborazione di criteri che garanti-
scano continuità e professionalità.
Scambio di buone pratiche e scam-
bi internazionali di personale (fi-
nanziati dal programma europeo
di apprendimento permanente).
Individuazione delle modalità per
sfruttare al meglio i meccanismi
finanziari disponibili a livello eu-
ropeo.
Criteri specifici per la selezione de-
gli insegnanti.
Criteri che permettano l’organizza-
zione e strutturazione dei corsi in
funzione delle esigenze dei singoli
partecipanti.
Criteri per la formazione dei gruppi
classe.
Creazione di una app che metta in
rete tutte le proposte del territorio
che rispondono ai requisiti di qua-
lità previsti dalla legge.
Innanzitutto, occorre una legge qua-
dro che regolamenti il settore anche
attraverso la conversione della legge
sulle Università della Terza Età, ormai
obsoleta, in legge sull’Educazione degli
Adulti del sistema non formale. Questo
non significa che le Università della Terza
Età debbano sparire o essere declassate,
ma che entrino a far parte di un sistema
più complesso in cui esse svolgono un
ruolo finalizzato al tempo libero degli
anziani.
Pina Raso
Presidente dell’Università delle LiberEtà
del FVG Udine
Ambasciatrice Epale-Erasmus+
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