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ORIENTAMENTO
zione degli adulti.
Non è prevista una formazione per
tipologia di allievo, ma per competenze
disciplinari. Le poche scuole per adulti
sono necessariamente serali e, per una
serie di motivi socio-culturali, non sono
molto valorizzate. Inoltre, come detto,
non è prevista una preparazione speci-
fica. Questo fa sì che il più delle volte gli
insegnanti arrivino alle scuole per adulti
perché perdenti posto nella scuola del
mattino e comunque non rappresen-
ta la prima scelta dei docenti. Abitua-
ti all’insegnamento agli adolescenti, e
senza una preparazione specifica ad
affrontare un pubblico adulto, spesso
sbagliano l’approccio, instaurando un
rapporto gerarchico improponibile con
persone portatrici di un vissuto e di un
bagaglio di esperienze e conoscenze
inevitabilmente importanti.
Questi due elementi risultano dirom-
penti: da una parte l’insegnante subisce
come un declassamento il lavoro serale,
dall’altra non è preparato a passare da
un rapporto gerarchico docente-allievo
a quello di scambio formatore-allievo,
ovvero da un rapporto adulto-adole-
scente a uno adulto-adulto. Nel siste-
ma non formale questo problema non
si pone. Il formatore è estremamente
gratificato da questa esperienza. Ci sono
altri elementi a vantaggio del sistema
non formale: esso è strutturalmente
flessibile e inoltre il rapporto con gli
adulti, se adeguatamente preparato, è
estremamente gratificante.
L’insegnamento libero fa si che ci si senta
scelti ad ogni lezione
. Mentre lo studente
della scuola dell’obbligo è costretto ad
andare a scuola e a studiare tutte le ma-
terie previste, l’adulto opera una scelta
cosciente che abbraccia tutta l’attività
di apprendimento: sceglie la disciplina,
direttamente o indirettamente sceglie
l’insegnante, è libero di scegliere se
continuare o lasciare il corso. Se quin-
di continua, è sicuramente soddisfatto
dell’insegnamento fornitogli, può inol-
tre contribuire, con l’apporto della sua
esperienza e delle sue conoscenze, ad
orientare l’insegnamento.
Il docente, dal suo canto, non avendo
altro obbligo che di portare avanti un
percorso formativo tematico, motiva-
to dal piacere di essere scelto ad ogni
lezione dagli allievi, trova gratificante
adeguarsi ai bisogni di questi ultimi,
adattando argomenti e metodologia ai
singoli discenti. Tutto questo costituisce
un punto di forza del sistema non for-
male che si ritrova una classe insegnante
fortemente motivata ed entusiasta.
IL SISTEMA NON
FORMALE IN ITALIA
Nel nostro Paese l’educazione degli
adulti del sistema non formale è quello
meno regolamentato dell’intero sistema
educativo.
Attività di educazione permanente
vengono svolte oggi in una pluralità di
settori, spesso tra loro non comunican-
ti; l’aggiornamento e specializzazione
nel quadro della cosiddetta formazione
continua, le iniziative formative funzio-
nali alle politiche del lavoro, il recupero
scolastico, la formazione nell’ambito
del volontariato sociale, la formazione
linguistica rivolta ai lavoratori immigrati,
le iniziative specifiche rivolte alle donne
(pari opportunità), le iniziative di asso-
ciazioni ambientaliste, per il tempo libe-
ro, ecc. tutti operano partendo da valori,
obiettivi e approcci diversi.
Queste realtà, alcune delle quali in
forte sviluppo, pongono di volta in vol-
ta al centro o il rapporto di lavoro o la
dimensione socio-culturale o il rientro
nel sistema scolastico.
Manca però, in questo grande fiorire
di proposte, una visione d’insieme e,
spesso, un progetto.
Alcuni indicatori di qualità
•
Accoglienza
•
Promozione
•
Lavoro d’équipe
•
Frequenza