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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 51
popolazione deve essere in grado
di acquisire forti competenze e di
sapersi adattare. Il modello sociale
locale, nazionale ed europeo non
può tollerare di avere la maggior
parte della popolazione esclusa da
questi processi formativi.
3. Il futuro della popolazione adulta
non sarà solo di essere cittadini di
questa o quella regione, ma eu-
ropei; questo è il presupposto per
un’Europa forte nel mondo glo-
balizzato. La cittadinanza europea
impone la conoscenza delle lingue,
dei mezzi di comunicazione multi-
mediali e competenze culturali varie,
da cui la maggior parte degli adulti
risulta esclusa nel nostro Paese.
In generale, il sistema non formale for-
nisce gli strumenti per imparare ad im-
parare lungo tutto l’arco della vita; esso
è quindi la risposta a tutte queste sfide,
perché è in grado di offrire diversi tipi
di attività di apprendimento, integrato
e flessibile, collegato alla vita lavorativa
e familiare dei cittadini.
I principi base dell’Educazione degli
adulti nel sistema non formale possono
dare però adito a confusione perché
basati sul potenziamento delle compe-
tenze personali. Il sistema non formale
sperimenta nuove vie per creare oppor-
tunità di apprendimento e nuovi modi
di coinvolgimento per gruppi di adulti
che, per varie ragioni, sono più o meno
esclusi dagli ambienti di apprendimento
istituzionali. Molte persone sono redu-
ci da esperienze negative nella scuola
dell’obbligo e in altri ambienti di edu-
cazione formale. Si tratta di una gran-
de sfida per molti insegnanti, formatori
ed istituti educativi, perché mette in
discussione i principi base, le regole e
i metodi dell’educazione formale che
non dovrebbero essere però limitati ai
“contenuti” delle attività di apprendi-
mento (per esempio, l’insegnamento di
questa piuttosto che di quella materia)
e nemmeno a ciò che possiamo chia-
mare metodologia di insegnamento
(insegnare in un modo piuttosto che
in un altro). L’approccio di empower-
ment riguarda l’intera organizzazione
dell’insegnamento agli adulti, non solo
la cornice della situazione educativa.
Insegnare agli adulti è un’esperienza
di vita continua, uno scambio cultura-
le e umano. Non ti puoi adagiare sulla
materia che insegni ma la devi far vivere,
adattandola alle esigenze della classe,
veicolandola con linguaggio e strumenti
adatti all’età, al sesso e all’interesse di
chi hai di fronte.
Quante volte ognuno di noi si è tro-
vato , in età adulta, a dover riprendere
delle materie e approfondire degli ar-
gomenti che negli anni successivi alla
formazione si erano rivelati inadeguati o
obsoleti? Quante volte si sarebbe voluto
tornare indietro al bivio che avevamo
intrapreso scegliendo un indirizzo di
studi invece che un altro? Senza con-
tare i cambiamenti sociali dovuti alla
globalizzazione, che in un batter d’oc-
chio rende obsoleta o inadeguata una
competenza che finora ci era sembrata
eccellente. Parrebbe facile per un adul-
to recuperare, in qualsiasi momento,
una competenza che ha a che fare con
l’arricchimento della persona, l’amplia-
mento delle sue capacità, l’approfondi-
mento di una conoscenza troppo su-
perficiale, di una passione che non si
era potuta coltivare. Eppure, il sistema
della formazione e dell’apprendimento
tradizionale non rende facile questo
compito: i percorsi di formazione sono
ciclici, richiedono tempi lunghi; non
permettono di selezionare frammen-
ti di conoscenza, ma solo programmi
completi e complessi di formazione;
non prevedono un approccio misurato
sulle necessità della persona, ma chie-
dono che la persona si adegui al loro
lungo svolgimento; sono regolati da
procedure burocratiche impegnative
e da passaggi successivi ineliminabili e
consequenziali l’uno agli altri. Del resto,
sono i percorsi della formazione ufficiale,
della preparazione al lavoro.
L’esperienza dell’apprendimento, della
scoperta, della conoscenza, non dovreb-
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