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ORIENTAMENTO E scuola
bligo scolastico, per quanto ritagliato
sulle proprie capacità psico-fisiche, gli
permette di riprendere a pensarsi co-
me studente, amico, individuo con un
obiettivo da perseguire, un traguardo
da conquistare. E in un momento in cui
tutto esplode e salta in aria, un risultato
positivo restituisce il ruolo attivo che si
era perso, insieme alla sensazione di
possedere il controllo di una porzione
della propria vita
”.
Questo è veramente determinante,
entra nel percorso ‘medico’ e vi porta
la carica per aderirvi con maggior con-
vinzione.
Martina frequentava la terza classe del
Liceo scientifico di Agrigento quando
è arrivata in Area giovani.
Era gennaio
”, ricorda Martina,“
e pen-
sando alla scuola, ero sicura che avrei
perso l’anno”
.
Poi ha conosciuto la maestra Paola
e le si è riaperto uno spiraglio di luce.
Ha iniziato a seguire lezioni di italiano,
storia, latino, filosofia, fisica, chimica e
matematica, si è preparata con impegno
e, quando è ritornata in Sicilia, ha potuto
iscriversi alla classe quarta e reinserirsi
con una preparazione adeguata.
La Scuola-Ospedale mi ha regalato
una grande opportunità
”, continua Mar-
tina“,
per nulla scontata. L’esperienza ha
avuto un significato importantissimo,
non solo perché non ho perso l’anno,
ma soprattutto perché non ho dovu-
to abbandonare i miei compagni, una
parte preziosa della mia vita. Stando
qui, però, mi sono accorta che la scuo-
la ha un valore ancora più alto: al di là
dell’incontro con i compagni, conta per
te stessa, a prescindere dal resto. Tutto
ciò mi è stato chiaro nel momento in
cui ho avuto paura mi fosse tolta. Mi
avrebbero tolto anche qualcosa a livello
personale e culturale
”.
Qui ho scoperto la matematica, che
non avevo mai capito e odiavo
”, intervie-
ne Asia, 13 anni, di Monfalcone.
Il professore era molto bravo, e mi
ha appassionata alla materia. Anche
con tutti gli altri mi sono trovata be-
nissimo. All’inizio credevo di poter fare
da sola e di non aver bisogno di aiuto,
poi mi sono trovata in difficoltà e ho
accettato. Ho conosciuto la maestra
Paola, lei mi ha assicurato che poteva
risultare divertente, mi ha presentato i
professori e abbiamo iniziato a lavorare.
Le prime settimane seguivo poche lezio-
ni, poi tantissime. A fine ora mi davano
i compiti, io li facevo volentieri, anche
mentre aspettavo la terapia.
La cosa bella è che non ho dovuto
abbandonare gli studi e ho affrontato
l’esame di terza media con i miei compa-
gni. Un’altra cosa bella è che la Scuola-
Ospedale ha organizzato, solo per me,
una visita al Parco delle Dolomiti friu-
lane. Sono andata con l’insegnante di
geografia per preparare la tesina e ho
intervistato la guardia forestale, ma pri-
ma avevo parlato con Carmen Lasorella,
in quei giorni ospite a Pordenone, e lei mi
aveva spiegato come condurre l’intervi-
sta. Mi aveva suggerito che, terminate
le domande, avrei dovuto chiedere una
storia e la guardia forestale me l’ha rac-
contata, parlava di un’aquila
”.
Sorride Asia, mentre racconta, e anco-
ra di più quando spiega che, stando con
i nuovi professori, ha capito qualcosa
dei professori in genere.
Questi procedevano con calma, ri-
devano, scherzavano… sicuramente
lo farebbero anche quelli della scuola
normale se ne avessero il tempo e si tro-
vassero meno alunni… che peccato
!
Prima di ammalarmi, non andavo
sempre a scuola volentieri
”, ammet-
te Asia. “
A volte fingevo di stare male.
Quando mi hanno ricoverata è cam-
biato tutto: avrei preferito dover studiare
500 ore al giorno pur di ritornare alla
normalità. Era quello che desideravo
di più: riprendere la scuola e la mia vita
normale
”.
Anche Iacopo, di Gorizia, è riuscito a
partecipare, e a superare gli esami di
terza media grazie alla Scuola-Ospedale.
Ripercorrendo la sua vicenda, Iacopo
inizia dicendo che nei primi giorni era
triste e sconsolato, ma la vicinanza dei
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