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ORIENTAMENTO E LAVORO
1) facilitare l’auto-riflessività ovvero
una consapevolezza critica del pro-
prio modo di essere (del proprio
self
);
2) ad individuare possibili alternative di
azione, ma soprattutto nuovi modi di
interpretare e di vedersi collocato nella
situazione concreta (scoperta di aspetti
di sé ritenuti periferici, consapevolezza
di sé e delle possibili connessioni tra
vari attributi personali, attenzione alle
direzioni di auto-sviluppo, ecc.) e nuo-
ve possibilità di far crescere le proprie
risorse.
INCREMENTARE
LA RIFLESSIVITÀ
NELL’AMBITO DEI
SERVIZI
L’interesse per la riflessione e la ri-
flessività è fortemente presente nelle
concezioni e nelle pratiche moderne
per orientare le persone (soprattutto
nei momenti di transizione), per soste-
nere lo sviluppo delle carriere e, più in
generale, la progettazione dei propri
percorsi personali dentro e fuori dai
contesti di lavoro. È questo un modo
anche per riconsiderare le risorse per-
sonali e il loro potenziamento nell’ottica
dell’occupabilità delle persone e per tro-
vare ulteriori significati negli interventi
di sostegno attuabili, ad esempio, nei
servizi di orientamento e
guidance
e
nei servizi per il lavoro.
Pare utile qui ricordare i due contri-
buti di Savickas (2016) e di Guichard
(2016) a commento del numero mono-
grafico della rivista
Journal of Vocatio-
nal Behavior
dedicato specificamente
al tema della
Reflexivity in Life Design
Interventions.
In particolare, Savickas
sottolinea l’importanza della riflessio-
ne e della riflessività nel processo di
costruzione della carriera insistendo
sul fatto che: «
riflettere significa consi-
derare (vagliare) le esperienze passate
o le circostanze presenti. Come parte
dell’intervento di life design, conosciuto
come Career Construction Counselling,
i professionisti inducono questa attenta
considerazione e questa importante mo-
dalità di pensiero mediante un’intervista
strutturata, cioè la Career Construction
Interview. La riflessione del cliente su
di sé, le proprie storie e copioni segui-
ti produce una concreta conoscenza
e stimola un auto-esame rilevante per
l’attuale transizione di carriera….suc-
cessivamente il consulente favorisce la
riflessività del cliente e facilità nuove
azioni….Sebbene siano collegate la ri-
flessione e la riflessività sono diverse tra
loro. La persona usa la riflessione per
imparare qualcosa su se stessa, mentre
utilizza la riflessività per cambiare in
qualche modo il suo self. Mentre la rifles-
sione coinvolge l’autoconsapevolezza,
la riflessività si riferisce all’autoconsa-
pevolezza con l’aggiunta dell’agency
ovvero della capacità e dell’intenzione
di agire personalmente
» (Savickas, 2016,
84, traduzione personale).
Anche Guichard (2016) si trova sulla
stessa lunghezza d’onda quando sotto-
linea che la riflessività rappresenta un
processo dialogico di interpretazione
del self
(particolarmente facilitato nel-
le situazioni di consulenza di carriera).
Esso si presenta come un dialogo con
il consulente, ma soprattutto con se
stessi, mediante il quale gli individui
effettuano un attento esame delle loro
problematiche sostenuto dall’esigenza
di individuare nuovi orientamenti e sco-
pi significativi per la loro vita e delineano
il significato delle loro esperienze cre-
ando connessioni tra passato, presen-
te e futuro. In tal modo essi assumono
consapevolezza delle loro risorse e met-
tono in atto la loro capacità di creare e
definire nuove prospettive di fronte a
situazioni di transizione.
Queste importanti conferme dell’im-
portanza attualmente attribuita ai pro-
cessi riflessivi e di riflessività, stimolati
nelle interazioni dialogiche, potrebbero
spingere a un più deciso rinnovamen-
to anche delle pratiche di sostegno
all’occupabilità nell’ambito dei servizi
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