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ORIENTAMENTO E società
LA PIANIFICAZIONE
STRATEGICA
SCENARI E RETI PER ORIENTARSI NELLA
COMPLESSITÀ
Roberto Chiesa
INTRODUZIONE
In una società complessa, frammentata
e in rapida trasformazione, la pianificazione
strategica in ambito sociale può apparire
un’impresa ardita, se non irrealizzabile. In
presenza di un contesto problematico e
instabile, com’è possibile stabilire obiettivi,
porre priorità e ordinare rispetto a queste
l’azione di un multiforme insieme di sog-
getti con punti di vista e interessi diffe-
renti? Eppure, per dare risposte adeguate
a una società che muta alla radice nella
sua configurazione demografica, occu-
pazionale e insediativa in una fase di pro-
gressiva riduzione dell’apparato pubblico,
la funzione di pianificazione deve essere
rafforzata e rinnovata, pena la progressiva
erosione degli attuali livelli di benessere,
l’approfondimento delle diseguaglianze
e il decadere di quel patto sociale che ha
trovato espressione nella prima parte della
nostra Costituzione.
Questo contributo vuole chiarire quali
elementi caratterizzino la pianificazione
strategica, quale sia il suo apporto speci-
fico e quali azioni vadano attivate perché
possa divenire uno strumento determi-
nante nell’elevare la qualità delle politi-
che sociali. I Piani di zona (PDZ) previsti
dalla legge 328/2000 sono l’esperienza
più avanzata in questo ambito e il testo
analizza, in particolare, la recente elabora-
zione e attivazione dei Piani di zona 2013-
2015 in Friuli Venezia Giulia per trarne
alcune indicazioni rispetto alla possibi-
lità di estendere l’approccio strategico
all’insieme delle politiche sociali. Quanto
indicato è in gran parte valido anche per
le altre regioni.
LA PIANIFICAZIONE
STRATEGICA
NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Pianificare significa organizzare l’azione
in base a obiettivi di medio-lungo perio-
do al fine di aumentare la rilevanza, l’ap-
propriatezza e l’efficacia degli interventi.
In ambito pubblico, la pianificazione ha
avuto applicazioni assai diversificate in ogni
sistema politico e paese nel quale è stata
introdotta e alterne fortune. La maggioran-
za degli insuccessi può essere associata o a
un approccio dirigistico e normativo, che
mal si addice a
navigare
nella complessità
e nell’incertezza, e/o allo scarso realismo
nel disegnare gli scenari futuri e i percorsi
per raggiungerli.
Per rispondere al suo mandato, la pia-
nificazione ha perso progressivamente il
carattere prescrittivo, orientandosi a fornire
strategie che rispondano ai diversi proble-
mi/obiettivi (sociali, economici, ambientali)
in un’ottica di integrazione e di sostenibilità
e con un approccio inclusivo. La pianifica-
zione è divenuta strategica e la partecipa-
zione ne è una componente essenziale.
L
a formazione gioca un
ruolo determinante
nel successo della
pianificazione strategica.
Essa deve essere
intrinsecamente
connessa alla pratica
della governance e del
lavoro di rete