quaderniORIENTAMENTO_43 - page 95

94
ORIENTAMENTO E società
è di “superare la logica prestazionale e
riparativa, che tende spesso a prevalere
nei servizi alla persona”. In questa ottica,
“il lavoro di rete inteso come comunica-
zione e collaborazione tra servizi e tra
professionisti, si deve accompagnare a
una modalità di rapporto che impegna
i servizi a riconoscere e a valorizzare le
reti sociali locali, dando continuità a tale
impegno.”
LA PIANIFICAZIONE
SOCIALE OLTRE I PIANI
DI ZONA
Con i Piani di zona 2013-2015 una
parte rilevante del
welfare
regionale è
oggetto di pianificazione strategica a
livello comprensoriale e un buon livello
di competenza nella gestione di questa
tipologia di processi si sta diffondendo ai
diversi livelli dell’Amministrazione.
Gli elementi cardine di questo approc-
cio - programmazione per obiettivi di
medio-lungo periodo e approccio par-
tecipativo che includa il punto di vista
e i contributi di tutti i soggetti rilevanti
- sono da tempo alla base anche dei pro-
grammi cofinanziati dall’Unione europea,
che rappresentano una quota crescente
dell’intervento pubblico destinato allo
sviluppo. In questi mesi si stanno predi-
sponendo le programmazioni regionali
per il nuovo ciclo 2014-2020 in base alle
priorità di sviluppo indicate dall’Unione
europea nel documento
Europa 2020.
Una strategia per una crescita intelligen-
te, sostenibile e inclusiva
. Molti aspetti
di queste nuove programmazioni sono
innovativi e alcuni meritano di essere
evidenziati:
l
i documenti comunitari richiedono al-
le autorità nazionali (comprese quelle
regionali) di approfondire l’approccio
strategico già presente nelle precedenti
programmazioni, con l’esplicitazione di
un unico scenario integrato di riferimento
per tutti gli interventi, con una più precisa
definizione e quantificazione degli obiet-
tivi (risultati e impatti attesi) e con una
più ampia partecipazione dei portatori
d’interesse;
l
tre obiettivi strategici su undici sono
di carattere sociale
(8. Occupazione e
sostegno alla mobilità dei lavoratori, 9.
Inclusione sociale e lotta alla povertà,
10. Istruzione, competenze e appren-
dimento permanente)
e l’undicesimo
mira al
Potenziamento della capacità
istituzionale e amministrazioni pubbliche
efficienti.
Questi quattro obiettivi sono
oggetto del finanziamento del Fondo
sociale europeo (FSE) e del documento
di programmazione regionale a questo
dedicato;
l
la maggiore integrazione tra tutti gli
obiettivi dei diversi Fondi europei (in Friuli
Venezia Giulia FESR, FSE, FEASR e FEAMP)
amplia le possibilità che lo sviluppo sia
più inclusivo. La presenza di criteri sociali
in tutti i Programmi operativi regionali,
anche per interventi rivolti prioritaria-
mente ad altre finalità (ad esempio all’in-
novazione, alla sostenibilità ambientale
o allo sviluppo rurale), aumenta le pos-
sibilità di sostegno a un’economia che
risponde ai bisogni delle comunità locali
ed è più attenta all’integrazione sociale.
Questi elementi sottolineano la neces-
sità che la Regione si doti di un approc-
cio strategico, fortemente processuale
e inclusivo, con una visione di lungo
periodo per tutte le politiche regionali,
rafforzando l’impatto di queste scelte
sulla qualità dello sviluppo regionale.
In questo quadro e in sintonia con gli
orientamenti in ambito comunitario, la
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
potrebbe perseguire la priorità comunita-
ria di accrescere la coesione economica,
sociale e territoriale, integrando mag-
giormente le politiche sociali ‘classiche’,
la politica del lavoro e quella territoriale.
L’integrazione potrebbe realizzarsi con la
predisposizione di un quadro di sinte-
si di livello regionale (peraltro richiesto
per la stesura dei Programmi Operativi
2014-2020) al quale si collegano analoghi
documenti per ciascun comprensorio.
1...,85,86,87,88,89,90,91,92,93,94 96,97,98,99,100,101,102,103,104,105,...118
Powered by FlippingBook