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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 43
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di scrivermi liberamente poche righe su
quanto vissuto durante questo laboratorio
esperienziale: suggerimenti, pro, contro,
eventuali modifiche, utilità.
L’attività è proseguita quindi con un eser-
cizio di percezione corporea, continuando
poi con la respirazione consapevole legata
al sorriso e si è conclusa con l’esercizio del
microcircolo (circolazione energetica lega-
ta al
tao yoga
). Durante la condivisione è
emerso il fatto che molti si sono rilassati,
anche la ragazza refrattaria; un ragazzo che
lamentava un gran mal di testa ha riferito
di stare bene (probabilmente il mal di testa
era di origine tensiva). Esercizio successivo:
a coppie viene osservato e poi descritto al
compagno un quadro d’autore nei minimi
particolari. Ho stimolato quindi una rifles-
sione personale:
“Sono in grado di riferire
una descrizione dettagliata di un quadro, di
un’immagine, di un panorama dopo averlo
osservato per due/tre minuti? Mi conosco da
questo punto di vista? Sono un osservatore
attivo o passivo? Quale utilità dell’attività?”
Discussione generale.
Osservando qualcosa a noi estraneo,
abbiamo momentaneamente dato respiro
alla nostra mente sempre troppo impe-
gnata (lo stesso avevamo sperimentato
con l’esercizio sull’olfatto) e contempo-
raneamente impariamo ad essere osser-
vatori presenti, attivi. Questo approccio
pone l’attenzione al particolare, ci aiuta
a esistere partecipando attivamente alla
vita e dando importanza anche alle più
piccole cose che all’apparenza giudichia-
mo insignificanti, ma che in realtà non lo
sono. Abbiamo poi dato spazio agli ultimi
disegni degli alberi dei partecipanti. Le os-
servazioni si sono dimostrate sempre più
sottili e acute. Come compito per casa, ho
assegnato la consegna: disegnare un altro
albero, che ci rappresenti, iscritto in un
cerchio, che abbia ben evidenti le radici
(sia fino al cielo che alla terra, sotto come
sopra), con attorno un secondo cerchio in
cui inscrivere delle immagini che possano
stimolare i nostri sensi (profumi-fiori, suoni-
uccellini, movimento-vento/acqua, ecc.).
Mi sono soffermata con un gruppetto di
ragazzi (cinque) a discutere su come si po-
teva ampliare ed estendere il loro disegno
dell’albero in modo che potesse dar loro
un senso di espansione. Abbiamo prece-
dentemente sottolineato che il nostro sé
interiore può essere contattato tramite le
immagini.
Lunedì 13 maggio
Durante tutti gli incontri sono state uti-
lizzate domande stimolo volte ad aiutare
gli allievi ad esplorare il loro vissuto, le loro
esperienze, le loro emozioni e le loro rea-
zioni. Nell’ultimo incontro, viene effettuata
una sintesi di gruppo sul percorso svolto,
al fine di verificare i risultati del laboratorio
esperienziale. Ogni ragazzo ha confrontato
l’albero da lui disegnato all’inizio del per-
corso con quello elaborato alla fine. Sono
emerse riflessioni personali sulle differenze
con suggerimenti rispetto a una possibile
espansione, ampliamento grafico dell’ela-
borato. Ho suggerito inoltre a ciascuno di
appendere il disegno sopra il proprio letto e
osservarlo quotidianamente, immaginando
che il loro albero continui costantemente
ad espandersi.
Rispetto alla percezione corporea ho in-
serito l’attività di “esplorazione della ma-
no”: tendere una mano davanti agli occhi e
guardarsi il palmo. Concentrare l’attenzione
sul polpastrello del dito indice. Studiare la
struttura della pelle, la disposizione delle
impronte digitali. Sotto la pelle avvertire i
nervi che formicolano, sentire il sangue che
scorre. Cercare di percepire l’osso al centro
del dito, l’unghia.
“Riuscite ad immaginare
l’articolazione?”
Studiare le altre dita nello
stesso modo. Ora esplorare l’intero palmo.
Confrontare la mano osservata con l’altra.
Con questo esercizio i ragazzi, già sensibi-
lizzati precedentemente alla percezione e
all’ascolto, hanno compreso in prima per-
sona cosa significa osservare consapevol-
mente qualcosa.
Ho spiegato loro che la sensibilità aumen-
ta in modo proporzionale alla capacità di
occuparsi di ciò che ci circonda. Quando
si fissa l’attenzione su una parte del corpo,
è possibile che questa venga colta da un
eccesso di vitalità. La reazione di alcuni è ina-
spettata: anche la più refrattaria del gruppo
ha sentito una certa differenza tra la mano
osservata e l’altra, altri hanno avvertito un
formicolio, altri calore, altri l’hanno vista più
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