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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 43
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Lunedì 22 Aprile
L’aula a noi destinata era occupata per
altre attività scolastiche, così ci siamo spo-
stati in un’altra. Questo cambiamento non
ha favorito lo svolgimento regolare: spazio
ridotto, ragazzi seduti troppo vicini, aria
viziata e di conseguenza difficoltà di con-
centrazione. Non potevo dar seguito al mio
programma di respirazione consapevole,
così ho modificato il percorso inserendo
un esercizio di percezione sensoriale. Ho
stimolato il senso dell’olfatto con una goc-
cia di olio essenziale (a scelta tra lavanda,
menta, erbe) e ho chiesto ai ragazzi cosa
avessero provato e se era venuta a galla
qualche sensazione. Motivazione dell’e-
sercizio: staccare per un attimo il flusso
inesorabile dei pensieri, per dare un po’ di
respiro alla nostra mente, sempre troppo
impegnata. Esercizio molto utile ripetibi-
le in ogni momento, che ci permette di
fermarci, di dedicarci un po’ di tempo e
prendere coscienza di sé. Si può annusare
un fiore, portarne dentro il profumo tramite
la respirazione.
In seguito, ho suggerito di visualizzare
una immagine piacevole, uno splendido
panorama, una situazione gioiosa, un ani-
male o una persona che amiamo e ci mette
di buon umore e serenità (occhi chiusi, lin-
gua attaccata al palato, mano sinistra sopra
la mano destra all’altezza dell’ombelico)
aggiungendo un bellissimo sorriso: men-
tre ci si concentra sull’immagine il respiro
rallenta, diventa lungo e lentamente senza
accorgerci ci si rilassa. Importante è il sorri-
so, energia principale della potenza indivi-
duale, che contrasta gli stress della vita ed
elimina la paura e l’ira. Alla fine dell’esercizio
ho chiesto agli alunni se fossero riusciti ad
entrare in contatto con l’immagine pro-
posta e che effetto ciò avesse sortito. Tre
ragazzi hanno ammesso di non essere riu-
sciti a lasciarsi andare. Abbiamo osservato
altri due alberi. Decisamente interessanti le
opinioni omeglio le sensazioni espresse dai
ragazzi. I due, dei quali era stato analizzato
l’albero, si fermano a parlare con me. Uno
di loro, una ragazza, inizia a comunicare il
suo disagio rispetto ai compagni di classe
e la sua incapacità a sostenere i loro giu-
dizi. A scuola quel giorno era presente la
psicologa, a cui l’allieva (fragile, da soste-
nere) aveva chiesto un colloquio, così l’ho
invitata ad esprimere a lei il suo malessere.
L’altro ragazzo esprime invece la rabbia che
prova ogni qualvolta un compagno disat-
tende le sue aspettative e non rispetta le
promesse fatte. Abbiamo ragionato sulla
rigidità verso gli altri e verso se stessi con
esempi generali e ho cercato di spingerlo
a esprimere solo le sue sensazioni, il suo
punto di vista. Il ragazzo mi ringrazia.
Lunedì 29 Aprile
All’inizio dell’intervento ho avuto l’im-
pressione che gli alunni fossero appa-
rentemente “assenti” e poco disponibili a
lavorare su di sé. Ho modificato quindi il
programma prestabilito e proposto l’osser-
vazione della postura (l’importanza della
postura, della presenza e del Qui e Ora).
Ho utilizzato poi affermazioni sull’identi-
tà, sullo spazio e sul tempo per riportare
i ragazzi al momento presente. L’esercizio
non ha sortito l’effetto desiderato. Mi sono
soffermata quindi sul significato profondo
di affermazioni apparentemente così ba-
nali:
“Mi chiamo....; oggi è ...; questa è la mia
destra.....”
I ragazzi ascoltano attentamente
e sembra abbiano compreso il messaggio.
A questo punto ho potuto iniziare e ho
quindi inserito il concetto di corpo fisico ed
energetico in riferimento alle “frequenze”.
Tutto ciò che ci circonda corrisponde ad
una frequenza e se noi ci mettiamo in sin-
tonia con essa, possiamo trarne beneficio.
Colore, suono, movimento, corrispondono
a particolari frequenze che possono riar-
monizzarci. Ho inserito quindi l’esercizio
di visualizzazione con i colori. Dopo l’e-
sperienza ogni ragazzo ha comunicato il
suo stato d’animo, eventuali emozioni o
scene venute a galla attraverso l’esercizio
(suggerimento: annotare eventuali colori
non visualizzati).
Come ultima attività dell’ora a dispo-
sizione, viene analizzato il disegno di un
albero eseguito da uno dei partecipanti.
Quest’albero appartiene alla ragazza con
cui mi ero già fermata la volta precedente
e le pongo la domanda:
“Come potresti
modificare il tuo disegno per dare un’idea di
maggior apertura?”
L’incontro termina con
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