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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 43
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È chiaro come il concetto di
libertà di
agency
muova da nuove visioni di demo-
crazia, di giustizia sociale, di rapporti con i
mercati. Visioni non fondate su teorie alla
ricerca dell’ottimo o del giusto, ma basate
sulla realtà concreta e centrata sulle perso-
ne vere.
“Possiamo comprendere la gravità
della crisi globale in corso solo se esaminia-
mo quel che sta accadendo alla vita reale
degli esseri umani, specialmente alle persone
meno privilegiate, al loro benessere e alla
loro libertà di vivere vite umane dignitose.
Non possiamo cogliere la gravità dei pro-
blemi che si trovano ad affrontare limitan-
doci a considerare il PIL e altri indicatori che
descrivono le condizioni economiche della
libertà umana invece della libertà umana
in se stessa: la sua portata e tangibilità, e
naturalmente la sua deprivazione e il suo
declino”
(Sen, 2013: 8-9).
I PARADOSSI DELLA
DISUGUAGLIANZA
“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto
far parti uguali fra disuguali”
sostenevano i
ragazzi di don Milani in
Lettera a una pro-
fessoressa
, oltre 50 anni fa. Amartya Sen
riprende il dirompente concetto della
disuguaglianza e lo pone al centro della
propria riflessione. L’idea di disuguaglianza
(inequality)
deve per lui confrontarsi con
due diversi ostacoli.
In primo luogo si deve riconoscere la
sostanziale eterogeneità degli esseri umani.
È necessario non lasciarsi incantare dalla
“potente retorica dell’uguaglianza”, quella
che deriva dall’asserzione per cui “tutti gli
uomini nascono uguali”, Sen è convinto
che gli individui siano diversi gli uni dagli
altri e che si debba puntare ad un ambizio-
so ed ampio progetto egualitario poiché
siamo “in presenza di una robusta dose di
preesistente disuguaglianza da contrastare”.
In secondo luogo la disuguaglianza pre-
senta una molteplicità di punti focali, per
cui è di difficile analisi e valutazione. L’u-
guaglianza è semplice, è unica ed ha una
sola chiave di lettura, ha la strada tracciata
e non ha bisogno di opportunità plurali.
La disuguaglianza è complicata, ha molte
sfaccettature, è dinamica, ma promuove
lo sviluppo nella misura in cui, anche con
le risorse pubbliche, il soggetto arriva a
dipanare il groviglio della complessità.
È fondamentale il supporto pubblico
nel definire possibilità di accesso a libertà
e opportunità: solo perseguendo la ridu-
zione delle disuguaglianze con politiche
pubbliche che mirino a dotare gli individui
di ciò di cui hanno bisogno per poter sce-
gliere, per poter desiderare oltre le sbarre
della disparità, si può effettivamente in-
crementare le libertà delle persone.
Quale libertà ha lo studente nei pro-
cessi di scelta? Molto limitata se quando
si mobilita un percorso di orientamento
scolastico (e/o professionale) le scelte
sono prevalentemente indirizzate dallo
schooling
, ossia dalle capacità e dalle op-
portunità di uno studente di essere e di
agire come un ‘bravo studente’. Il processo
di orientamento è iniquo se è scolastica-
mente autoreferenziale.
In altre parole, la scelta del corso di studi
è per lo più dettata da una generale pro-
pensione ad essere e a fare lo studente.
Chi ha le capacità del ‘bravo studente’ e
le opportunità di agire efficacemente tali
capacità, si orienterà (o sarà orientato)
per un percorso formativo lungo, che ri-
chiede molto impegno e perseveranza
nello studio personale. Per contro, chi non
ha le capacità, e ancor più spesso, chi le
capacità le avrebbe, ma non sa tradurle
in risultati reali
(functioning)
, o non ha
a disposizione le opportunità per agire
le sue intelligenze, si trova costretto ad
un ridotto intervallo di scelte o a scelte
obbligate, comunque sempre limitate e
di breve respiro.
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