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ORIENTAMENTO
LA CRISI STRUTTURALE
Il termine “crisi” esprime una situazione
critica, di incertezza e di pericolo, per un
organismo vivente o per una situazio-
ne personale, sociale e infine politica. È
consono a contesti patologici-clinici, ma
è stato esteso all’economia, alla finanza
e a quant’altro entri in una situazione di
possibile rischio.
Questa crisi, che tutti ormai abbiamo
imparato a conoscere e a “scontare”, cia-
scuno a suo modo, ci è stata racconta-
ta dai media in modi diversi via via che
progredivamo nel disagio collettivo. Ci
dissero che era una crisi finanziaria, nata
in un circuito nel quale il controllo è di
chi detiene il potere del denaro, di chi
lo manipola, spesso in assoluta libertà, al
punto da condizionare i sistemi economici
internazionali. Ci hanno fatto credere che
sarebbe rimasta confinata alla finanza;
scoprimmo poi che i derivati erano una
peste molto diffusa che poteva toccare
anche i risparmi della povera gente. Così,
l’involuzione finanziaria si allargò alla base
produttiva e la crisi divenne immediata-
mente economica, sociale e politica.
Tutto ciò asetticamente descritto in
modo astratto, senza ricondurre i feno-
meni agli attori della crisi: i grandi gruppi
verso la gente, cioè le vittime, passive di
un gioco troppo lontano dall’esperienza
e dal controllo diretto. L’evidenza ora è
costituita dai cassa integrati, disoccupati,
suicidi, punta di un iceberg di sofferenza
diffusa, che non sappiamo se e quando
potrà attenuarsi.
Nel 2008 sembrava che nel giro di qual-
che anno tutto sarebbe tornato come
prima; dopo cinque anni abbiamo inco-
minciato a capire che nulla sarà come
prima e che il mondo è cambiato rapi-
damente più volte.
Di fronte a questa situazione, cosa può
fare la psicologia? La psicologia potreb-
be fare molto, non altrettanto possono
fare gli psicologi applicati al mondo del
lavoro e dell’organizzazione, a meno che
non cambi la percezione del loro ruolo
professionale.
Per vocazione disciplinare, la psicolo-
gia si è prevalentemente dedicata agli
aspetti sovrastrutturali, di microsistema:
individuo, gruppo, organizzazione, più
correttamente definibili persone, piccoli
gruppi, organizzazioni. Operare a livello
di sovrastruttura significa occuparsi di
percezioni, cognizioni, emozioni, senti-
menti, conflitti intrapersonali ma anche
interpersonali, dinamica di gruppo ma
anche dinamica fra gruppi, sviluppo orga-
nizzativo e di progettazione organizzativa.
Questa propensione ai micro-fenome-
ni non ci esime dal considerare i fatto-
ri di macrosistema, come le variabili di
contesto sociale, economico e politico;
tutt’altro, è proprio questa esclusione de-
gli aspetti oggettivi che ci confina in un
ambito ristretto, dove le frustrazioni sono
proporzionali all’inefficacia del nostro agi-
re professionale.
P
LA CRISI STRUTTURALE
E SOVRASTRUTTURALE
IL BENESSERE ORGANIZZATIVO
Pier Giorgio Gabassi
orre la persona al centro
del sistema significa
operare per il suo
benessere, cioè
prevedere
che le variabili di
sistema convergano
sinergicamente
a conferire il massimo
sviluppo delle sue
potenzialità
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