QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 43
IL POLO TECNICO PROFESSIONALE:
STRUMENTO DI ORGANIZZAZIONE E GOVERNO
DELL’OFFERTA FORMATIVA LOCALE
UNA RETE DI STRUTTURE COSTITUITA DA:
ASSOCIAZIONI
INDUSTRIALI
TERRITORIALI E
DI CATEGORIA
COLLEGI
PROFESSIONALI
IMPRESE
UNIVERSITÀ
ITS
ENTI LOCALI
ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI
PROFESSIONALI
ENTI ED
ORGANIZZAZIONI
DI RICERCA
CENTRI DI
FORMAZIONE
PROFESSIONALE
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formazione permanente e continua, ma
soprattutto attivare azioni di orientamen-
to e riorientamento che consentano alle
allieve ed agli allievi di costruire percorsi
formativi
“tailor made”
capaci di condurli
agli esiti d’apprendimento attesi nel quadro
del profilo di competenze definito.
Mediante un’azione integrata che inclu-
da orientamento, consulenza e appren-
distato possiamo favorire l’ingresso dei
giovani nella vita attiva e per garantire que-
sto è indispensabile conciliare i “
learning
outcome”
(i risultati dell’istruzione e della
formazione) con le esigenze del mercato
del lavoro.
più alti sia per l’ingresso nel mercato del
lavoro, siano riconosciute ed accreditate.
Per garantire tutto ciò è indispensabile
che alla base del riconoscimento dei titoli
e delle qualifiche sia potenziato il
“mutual
trust”
tra gli operatori dei relativi sistemi
aumentando la fiducia reciproca. Ciò può
accadere a condizione che venga accer-
tata la qualità del servizio di istruzione e
formazione erogato da ciascun operatore.
Qualità che deve essere intesa sia come
responsabilità individuale, sia come respon-
sabilità collegiale nel processo educativo
nel quadro del miglioramento continuo
LE COMPETENZE
NELL’UNITARIETÀ DEL
SISTEMA FORMATIVO
I nuovi modelli organizzativi del servizio
di istruzione e di formazione, in tutte le
loro articolazioni devono fondarsi su so-
lidi partenariati con il mondo del lavoro,
in particolare associando le parti sociali
alla pianificazione dell’istruzione e della
formazione, affinché le competenze ac-
quisite, ritenute necessarie sia per il pro-
seguimento della formazione nei livelli
della totalità degli aspetti organizzativi te-
sa a soddisfare i bisogni formativi richiesti
dagli
stakeholder
esterni e le aspettative
ed il grado di soddisfazione espresso dai
diversi
stakeholder
, interni ed esterni, nei
confronti degli esiti formativi.
Già nel 2002 nella Dichiarazione di Co-
penhagen si afferma:
“We want to increase
voluntary co-operation in VET to promote
mutual trust transparency and recognition
of qualifications and competences; to incre-
ase competences; to increase geographical
mobility and access to access to lifelong
learning…”