99
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
41
nuova visione della realtà sociale, di
prendere coscienza della crisi dell’e-
ducazione contemporanea per ope-
rare nuove scelte.
“
Siamo passati dalla società fondata
sull’obbedienza e la disciplina, a una
società che accentua gli aspetti di in-
dipendenza dalle convinzioni morali,
che proponemodelli di comportamen-
to, sia alla base come al vertice della
società, fondati sul
tutto è possibile
.
Il risultato è la sostituzione di Edipo, il
simbolo della società patriarcale, del
senso di colpa borghese, con la figura
di Narciso: la società come specchio, il
successo come conferma o negazione
della propria riuscita. Narciso reca con
sé il dono della libertà, ma anche un
crescente senso di vuoto e il fantasma
dell’impotenza
”.
Questo afferma Marco Belpoliti nel
suo
Senza vergogna
1
,
citato da Maz-
zeo nel capitolo conclusivo dell’ope-
ra, quasi a chiosare i ragionamenti
fatti con un quadro certamente non
consolante della contemporaneità.
Tuttavia, come afferma lo stesso Bau-
mann, ‘
c’è molto spazio per la preoc-
cupazione ma non ce n’è affatto per la
disperazione (p. 35)’. La deprivazione
emotiva e culturale, cui fa da sfondo
la matrice consumistica che unifica
ed accomuna fenomeni apparente-
mente lontani tra loro, deve essere il
motivo e lo stimolo a una rivoluzione
culturale: un approccio cosciente al
mondo che ci permetta di spezzare
il circolo vizioso produzione-vendita-
acquisto-spreco.
Il nuovo ruolo dell’educatore, quin-
di, è proprio quello di incoraggiare e
formare alla speranza, così come sug-
gerisce lo stesso Baumann:“
La convin-
zione che mi spinge a cercare, pensare
e scrivere nel corso degli anni è che per
fare un uso appropriato della libertà di
scelta […], abbiamo bisogno di essere
consapevoli di quella gamma di azioni
insite nel “fato” (il momento storiconon
scelto in cui dobbiamo agire) e della
gammadi azioni alternative […] fra cui
possiamo scegliere […] Quantoalla tua
domanda se, date le pressioni, le mo-
de e le eccentricità che sembrano oggi
prevalere in modo soverchiante, ci sia
ancora permesso sperare o attenderci
che i nostri figli e studenti si compor-
tino in modo differente da quello che
mettono inattonellamaggior parte dei
casi, lamia risposta è “sì”. Se è vero (e lo
è) che ciascuna gamma di circostanze
contiene alcune opportunità accanto
ai pericoli, è anche vero che ciascuna
di essere è pregna sia di ribellione sia
di conformismo. Non dimentichiamo
che ogni maggioranza all’inizio era
una minuscola, invisibile e impercetti-
bile minoranza. E che perfino le querce
centenarie provengono da ghiande
ridicolmente minuscole
(Ibidem)”.
Questo è, in definitiva, il messaggio
consegnato a docenti ed educatori,
rappresentati come tagliatori di dia-
manti col non facile compito di levi-
gare e far risplendere i talenti grezzi
dei giovani.
Roberta Astori
NOTE
1
Belpoliti, 2012, p. 22