QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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di accesso, mantenimento e crescita
occupazionale in maniera sempre
più rapida.
ALCUNI RISULTATI:
VERSO UNA LETTURA
INTEGRATA DEI DATI
I dati ottenuti mostrano, sul fron-
te offerta, una ricchezza di forme
organizzative e operative e una
marcata quantità di esperienze che
si sono sedimentate, ma caratteriz-
zate da una frammentarietà e una
mutevolezza che impedisce che
tali esperienze assumano la con-
notazione più stabile e accessibile
di un servizio di orientamento. Sul
fronte della domanda si conferma
una crescita cospicua di richiesta
di interventi orientativi sia a livello
quantitativo sia a livello qualitativo,
tuttavia va anche rimarcato il dato
per cui spesso ci si trova di fronte a
bisogni che faticano ad esprimersi
in chiare domande. In questa sede
proverò a tracciare un quadro dei
principali risultati emersi in un’otti-
ca di lettura integrata tra domanda
e offerta, nel tentativo di ipotizzare
sviluppi e traiettorie future necessa-
rie per lo sviluppo delle politiche di
orientamento.
In primo luogo mi pare di poter
individuare tre priorità trasversali
ai diversi contesti presi in conside-
razione:
Implementare i momenti di co-
municazione pubblica e pro-
mozione della partecipazione
.
È necessario diffondere la con-
sapevolezza dell’importanza di
un’offerta orientativa di quali-
tà, non tanto presso tecnici ed
esperti, quanto presso un pub-
blico sempre più ampio e dif-
ferenziato di potenziali utenti.
Senza la conoscenza del con-
testo e delle opportunità che
vi sono, la domanda di orienta-
mento rischia di rimanere im-
plicita e sganciata dalla realtà;
consolidare reti e rapporti tra
i vari attori dell’orientamento
.
Costruire occasioni di scambio
e dialogo, non sempre possi-
bili e ricercati all’interno dello
stesso bacino territoriale di po-
polazione e di interventi, con-
sente di conoscere l’esistente e
valorizzare le esperienze di ec-
cellenza che vi sono promosse;
ampliare spazi e strategie di in-
tervento per soddisfare nuovi
bisogni
. Se è condiviso che
l’orientamento viene visto
sempre di più come un di-
spositivo trasversale che può
facilitare il raggiungimento
di obiettivi di
public policy
nel
campo
dell’apprendimento,
del lavoro e dell’equità socia-
le, occorre saper gestire flussi
maggiori di persone anche
creando nuovi servizi alterna-
tivi alla consulenza
vis à vis
, di
per sé limitata a un numero ri-
dotto e selezionato di utenti. In
particolare non si può quindi
prescindere dalla necessità di
predisporre efficaci sistemi di
informazione che veicolino in
modo chiaro ed esteso quanto
i territori e i sistemi sono in gra-
do di offrire ma anche di do-
mandare, in termini di lavoro.
A questo proposito sia dai dati
sull’offerta sia da quelli sulla
domanda, una buona infor-
mazione è al primo posto sia
tra i servizi ricercati e richiesti,
sia tra gli investimenti da met-
tere in conto per il futuro. Alla
luce di queste considerazioni,
la stessa idea di un sistema
integrato di orientamento tra
servizi che operano in contesti
differenti e che potenzialmen-
te interfacciano l’utente in fasi
“critiche” della sua vita, va rica-
librata in linea con una doman-
da di informazione più mirata,
puntuale e accurata.
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