ORIENTAMENTO E SCUOLA
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mercato del lavoro; elenchi di facoltà
universitarie; invito nelle scuole di
rappresentanti dei centri per l’impie-
go che illustrano la situazione lavora-
tiva della regione in cui operano;
partecipazione a convegni sul futuro
dei giovani; somministrazione agli
alunni di test tesi ad evidenziare opi-
nioni, attitudini ed interessi.
Le novità legislative recenti e gli
stimoli che provengono dal mondo
del lavoro, tendono a far sì che
l’orientamento nelle scuole divenga
un’attività non più marginale e ri-
dotta alla semplice o#erta di mate-
riale propagandistico da parte dei
singoli istituti, o alla formalizzazione
!nale delle tendenze dell’alunno,
ma un “percorso guidato”, che con-
duce il giovane verso un’assunzione
consapevole di responsabilità.
“La scuola media contribuisce a
potenziare le valenze orientative del-
le discipline e le iniziative volte a
consentire agli alunni scelte confa-
centi alla propria personalità e al pro-
prio progetto di vita”. (D.P.R. 323/99).
Nell’ultimo anno dell’obbligo d’i-
struzione le istituzioni scolastiche
prevedono sia iniziative formative sui
principali temi della cultura, della so-
cietà e della scienza contemporanee,
sia attività che o#rano la possibilità di
“
favorire l’orientamentodei giovani per
valorizzare le vocazioni personali, gli
interessi e gli stili di apprendimento in-
dividuali
” (Legge 53/2003).
Nell’ultimo ciclo della scuola se-
condaria superiore, inoltre, gli isti-
tuti realizzano speci!che attività
per sostenere il processo di scelta
degli studenti in funzione degli
studi universitari, della quali!ca-
zione professionale o del lavoro
(D.M. 245/97). È opportuno eviden-
ziare, tuttavia, come i decreti legi-
slativi e le nuove opportunità o#er-
te in ambito lavorativo si scontrano
attualmente con un’emergenza !-
nanziaria, culturale e lavorativa,
che potrebbe ridurne la traduzione
sul campo. Le scuole, pertanto,
sono tenute ad o#rire agli studenti
informazioni dettagliate sulla tipo-
logia degli studi universitari e sulle
concrete opportunità per il diritto
allo studio; sulla formazione pro-
fessionale post-diploma e il merca-
to del lavoro, e sulle borse di studio
e i programmi di mobilità degli stu-
denti all’estero, in un’ottica di $essi-
bilità e di gestione concreta delle
risorse (Marcuccio, 2004).
PERCORSI DI
ALTERNANZA
SCUOLA/LAVORO
Se da un lato è necessario assicurare
una pro!cua frequenza a chi prose-
gue gli studi, dall’altro bisogna ga-
rantire a chi uscirà dal sistema d’i-
struzione le condizioni per un inseri-
mento e"cace nel mondo del lavo-
ro, della formazione professionale e
dell’apprendistato, e quindi favorire
la“frequenza d’iniziative volte al con-
seguimento della quali!ca professio-
nale” (Trombetti, Stanchi, 2006).
L’integrazione non costituisce sol-
tanto un obiettivo strategico, ma
rappresenta lo strumento che con-
sente di trasformare il sistema scola-
stico in una rete di opportunità for-
mative. La necessità di costruire un
sistema formativo integrato è emer-
sa parallelamente alla convinzione
che l’intreccio scuola-formazione-la-
voro rappresenti un percorso di op-
portunità variamente articolato, in
un processo non sequenziale, bensì
circolare, fruibile conmodalità e tem-
pi non scanditi da ritmi prevedibili.
Un impegno prioritario è senza
dubbio legato alla crescita della ca-
pacità di chi eroga la formazione di
leggere la domanda sociale ed eco-
nomica del territorio, parallelamen-
te a quella elaborata dagli stessi
utenti. La normativa prodotta in re-
lazione alla riforma complessiva del
sistema formativo, pertanto, costi-
tuisce un quadro di programma na-
zionale, che renderà possibile l’at-
tuazione di un e#ettivo partenariato