QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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a scelta nella biogra!a del soggetto
(Besozzi, 2006). Esse assumono uno
spessore di realtà sulle concrete
possibilità di scelta dei giovani, e
non rappresentano esclusivamente
una formale possibilità, ma perché
questo accada, il soggetto deve es-
sere percepito come attivo e capace
di sviluppare una libertà che contra-
sti l’inerzia, l’apatia e l’atteggiamen-
to di s!ducia verso le proprie possi-
bilità (Lodigiani, 2005). In tal senso
l’azione orientativa può giocare un
ruolo fondamentale, poiché svilup-
pa la capacità di organizzare percor-
si di apprendimento di#erenti, nella
ricchezza che la categoria della di-
versità comporta, partendo dalla
consapevolezza che le attività di
orientamento possono svolgere un
ruolo centrale nell’azione formativa,
nel recupero di situazioni quali la
demotivazione allo studio, lo scarso
rendimento e le situazioni di disagio
vissute (Santoni, 2009).
LE SCELTE DEGLI
STUDENTI
Indipendentemente dalla tipologia
di orientamento e dalla fase di transi-
zione in cui ci si trova, gli obiettivi
delle pratiche di orientamento devo-
no consistere nell’aumentare la con-
sapevolezza del soggetto riguardo le
di#erenti variabili del processo, nello
sviluppare competenze di analisi e
valutazione critica delle variabili in-
tervenienti (caratteristiche e risorse
personali, in$uenze e condiziona-
menti culturali, ecc.), nell’acquisire
metodologie per una ricerca attiva
delle informazioni per il proprio pro-
cesso di scelta, e nell’elaborare piani
concreti di azione, !nalizzati a realiz-
zare la decisione presa. Tali obiettivi
sono raggiunti attraverso una serie
di attività, raggruppabili in tre tipolo-
gie: informazione (su opportunità
formative, dati sul mercato del lavo-
ro, aspetti legislativi), sostegno for-
mativo nella piani!cazione di un
progetto formativo e lavorativo che
da soli non è facile realizzare, e
counselling
orientativo, che indaga
aspetti della personalità, per facilita-
re l’individuazione dei propri punti di
forza e debolezza, al !ne di de!nire
un portfolio di competenze rispetto
al quale costruire un percorso di cre-
scita individuale.
Di quali dati dispongono gli stu-
denti per scegliere il corso di studi?
Le scelte sono basate su informazio-
ni esaurienti e tradizionalmente sono
poste in relazione alle attitudini indi-
viduali, o promosse dai suggerimenti
di familiari e amici, in$uenzate dai
messaggi promozionali o da classi!-
che di#use dalla stampa? Non vi è
dubbio che le informazioni di cui
possono disporre gli studenti sono
molteplici, ma, a seconda della fonte,
spesso possono rivelarsi discontinue
o addirittura contraddittorie (Reu-
chlin, 1995). La situazione di scelta è
tipicamente con$ittuale (Thomae,
1964), in quanto, generalmente, si
manifestano per il soggetto due o
più alternative, in virtù di un certo
comportamento (Viglietti, 1990).
Quando poi si tratta di decisioni im-
pegnative ciascuna alternativa rac-
chiude in sé sempre aspetti piacevoli
ed altri spiacevoli. Per uscire da
quest’ambiguità il soggetto cerca
punti di riferimento stabili e capaci di
orientarlo nella decisione.
Nella scuola, com’è oggi struttura-
ta, esistono periodi canonici delimi-
tati nel tempo, in cui gli alunni devo-
no fare delle scelte relative alla strada
da intraprendere nella fase successi-
va del loro percorso, e in cui gli inse-
gnanti attuano azioni di orientamen-
to. Nel primo quadrimestre della ter-
za classe della scuola media e nell’ul-
timo anno delle scuole secondarie
essi sono supportati da una serie di
iniziative, quali: visite nelle strutture
delle scuole di ordine superiore; rice-
vimento di insegnanti delle scuole
superiori, che si presentano per “fare
propaganda” alla loro scuola; distri-
buzione di libretti di statistiche sul