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ORIENTAMENTO E SCUOLA
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dell’educazione, infatti, le viene attri-
buitomoltissimo valore. Ricerche più
recenti (Besozzi 2009), invece, con-
fermano come la scelta della scuola
secondaria, e quindi anche la conse-
guente riuscita scolastica, siano da
porre in relazione all’origine sociale,
e come assumano via via sempre
maggiore incidenza fattori legati
proprio al
processo di scelta
dello stu-
dente, come la motivazione verso lo
studio, o piuttosto il disagio verso
l’ambiente scolastico e la maturazio-
ne di un ri!uto verso la scuola.
Diventa importante, dunque, foca-
lizzare l’attenzione sui
fattori
che in-
$uenzano le decisioni scolastiche in-
dividuali, sia in termini di continuità
che di discontinuità rispetto a varia-
bili ascritte. Da un lato, un elemento
importante nella decisione d’investi-
re in istruzione è costituito dalle ri-
sorse personali, quali doti e motiva-
zioni, che de!niscono un requisito
fondamentale della buona riuscita
negli studi. Secondariamente, un se-
condo complesso di elementi è rap-
presentato dal
background culturale
e dalle risorse economiche familiari,
da cui si evidenzia che l’in$uenza
delle classi d’origine è abbastanza
consistente quando si tratta di stabi-
lire se proseguire o meno gli studi
dopo il conseguimento della licenza
media, ed è soprattutto il titolo di
studio del padre ad in$uire sia sulle
opportunità di passare dalle medie
inferiori alle superiori, e da queste ul-
time all’università, sia sulle
chances
di continuare le superiori !no al rag-
giungimento del diploma, non inter-
rompendo gli studi universitari (Gid-
dens, 1994). Inoltre, l’esame delle
condizioni del mercato del lavoro lo-
cale agirebbe come selettore delle
scelte individuali, rinforzando o de-
primendo l’orientamento ad acquisi-
re istruzione (Trombetti, Stanchi,
2006). Nelle decisioni d’investire o
meno in istruzione interviene, per-
tanto, un vero e proprio
bilancio co-
sti-bene"ci
(Boudon, 1979), operato
dal soggetto e dalla sua famiglia, la
quale deve ovviamente confrontarsi
sia con la riuscita scolastica del !glio,
sia con le opportunità o#erte dal
mercato del lavoro locale (Besozzi,
2006).
Un ulteriore elemento, spesso del
tutto trascurato nel corso degli studi
e delle ricerche sulle scelte scolasti-
che e i loro esiti, è costituito dal fun-
zionamento dell’istituzione scolasti-
ca, e dalla sua capacità di sostenere
le scelte d’investire in istruzione, dato
che si dimostrerebbe abbastanza ri-
levante soprattutto nelle decisioni di
abbandono scolastico (Bramante,
Cappelli, 1999). Un ruolo determi-
nante, tuttavia, è costituito dal con-
cetto di “chances di vita”. “
Le chances
di vita non sono attributi dei singoli.
Nella loroesistenza socialegli individui
hanno chances di vita: possono por-
tarle a compimento o farle a pezzi, ma
la loro vita è una risposta a queste
chances. Le chances di vita sono for-
me. Possono essere troppo grandi per
l’uno, e stimolarlo ad espandersi e a
crescere, possono essere anche troppo
limitate, e stimolarlo ad opporre resi-
stenza. Le chances di vita sono possibi-
lità di crescita individuale, di realizza-
zione di capacità, desideri, speranze, e
queste possibilità sono rese disponibili
dalle condizioni sociali. Per ogni deter-
minato individuo e, in un certo modo
anche per gruppi, ceti, classi sociali, c’è
un bilancio di chance di vita”
(Dahren-
dorf, 1981).
Quali sono tuttavia le condizioni
necessarie perché l’individuo possa
godere nella nostra società delle
chance di vita
più ampie possibili?
Dahrendorf sostiene che esse siano
“le impronte dell’esistenza umana
nella società”, poiché de!nirebbero
in sostanza !no a che punto l’indivi-
duo può svilupparsi, e costituiscono
la traccia dell’evoluzione sociale
(Besozzi, 2006). Infatti, l’aspetto più
signi!cativo del dinamismo di tale
concetto sarebbe costituito dalle
opzioni nella sfera dei diritti: è su
questa dimensione che si gioca in
larga misura il passaggio da destino
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