QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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Cosa scrive De Amicis in uno degli
episodi dedicati al suo piccolo eroe
beffardo e già in germe delinquen-
te? Franti, insieme alla madre, è di
fronte al Direttore. La donna suppli-
ca il Direttore di riammettere il figlio
a scuola annullando la sospensione.
Il Direttore di questa scuola umber-
tina, in tono paterno, così ammoni-
sce il suo Pinocchio:
“se continuerai
così, ucciderai tua madre”
. A queste
parole Franti, così scrive De Amicis,
“il disgraziato sorrise”
, a riprova della
sua incorreggibilità a fronte di un
destino già segnato. La madre la-
vandaia, il padre in carcere, già co-
stituiscono per il bambino Franti i
presupposti di un’eredità sociale e
biologica. Oggi lo stesso Franti defi-
nito “disadattato” verrebbe segnala-
to ad un qualche servizio psichiatri-
co. Alla “madre inadeguata”, al “pa-
dre assente”e a qualche conseguen-
te “distorsione emotiva della perso-
nalità”, verrebbero assegnanti un
peso causale indiscutibile.
Le nostre spiegazioni (o interpre-
tazioni) di fronte al ragazzo difficile
non si discostano di molto da quelle
di De Amicis, salvo per una maggio-
re articolazione di considerazioni
pedagogiche, psicoanalitiche e so-
ciali. Si entra così nella fissità di cer-
te strutture narrative e delle loro
euristiche. Se ci dicessero di scrivere
la storia di qualche studente un po’
bizzarro, svogliato, assenteista, mol-
to probabilmente organizzeremmo
la sua anamnesi, la sua biografia e la
diagnosi seguendo un genere nar-
rativo, quello più in voga: diagnosi
di personalità, valutazione del con-
testo familiare.
Anche per De Amicis le cose anda-
vano così e non avevano altra logica
possibile perché la struttura, per così
dire archetipica e narrativa, prevede-
va che le storie di vita fossero già pri-
gioniere di uno schema morale, pre-
sentato come destino naturale. Che
fine farà Franti, con i mille altri discoli
che lo seguiranno? Acquisterà tutte
le competenze necessarie e le identi-
ficazioni per poter realizzare il perso-
naggio a cui è stato assegnato. Il ge-
nere narrativo va rispettato da ogni
parte, connessioni causali e coerenza
ne sono il presupposto. Difatti verso
la fine del libro l’autore scrive:
“si dice
che Franti non tornerà più a scuola”
.
Modificare queste storie, la forza
della profezia che si autoadempie
contenutaproprionelloschemaespli-
cativo, nella tessitura deterministica
che le racconta e le spiega, implica la
rinuncia a quei modelli interpretativi
medico-pedagogici (psichiatrico-psi
coanalitici), il cui germe concettuale è
identico alla realtà che cercano di
contrastare.
Angeli di Vedova
1985 / 1990