ORIENTAMENTO E SCUOLA
6
PER UN CAMBIAMENTO
DI PROSPETTIVA
NELLA SCUOLA
È NECESSARIO LIBERARSI
DEI MODELLI DEL PASSATO
Alessandro Salvini
GLI ENUNCIATI
LINGUISTICI
COSTRUISCONO
LA REALTÀ
Cambiare prospettiva è solita-
mente difficile e il desiderio di farlo,
almeno in certe occasioni, trova
molte resistenze che derivano dai
nostri abituali modi di pensare e di
concepire i problemi. Anche nella
scienza non è facile il cambiamento
di prospettive e, quando ciò avvie-
ne, comporta vere e proprie rivolu-
zioni paradigmatiche. Molti di noi
sarebbero anche disponibili al cam-
biamento, ma poi le costrizioni date
dagli schemi degli altri con cui dob-
biamo interagire, la fissità dei ruoli,
delle attese e dell’apparato istitu-
zionale, limitano di molto ogni pos-
sibilità.
In molti contesti, pensiamo per
esempio alla scuola, la capacità di
vedere le cose sotto prospettive di-
verse è un aspetto peculiare di chi
insegna, ma nel caso dell’alunno in
difficoltà e del ruolo del docente, gli
schemi di valutazione e di reazione
risentono del gioco delle parti e del-
le definizioni ufficiali che l’ideologia
scolastica del momento assegna a
questo problema. Tale ideologia è
mediata peraltro da enunciati lin-
guistici che divengono un po’ delle
parole d’ordine, la cui carica innova-
tiva (supposto che ci sia) si stempe-
ra nella consuetudine delle afferma-
zioni retoriche.
Sappiamo che il linguaggio istitu-
zionale, con le sue astrattezze buro-
cratico-pedagogiche, può costruire
gli occhiali con cui definiamo la real-
tà scolastica, i contenuti di valore
degli obiettivi che propone e la stes-
sa immagine dell’allievo. Può enfa-
tizzare lo sviluppo della persona o la
crescita delle sue capacità civili e
culturali, il suo destino lavorativo
oppure la continuità storica con il
mondo che ha ereditato o la sua ca-
pacità di essere utilizzato in senso
professionale. Cambiando l’ideolo-
gia formativa e le parole d’ordine
collegate, anche l’idea che abbiamo
del ragazzo in difficoltà e del sapere
in genere, possono mutare. Per
esempio, il ragazzo disturbato, di-
sturbante o in difficoltà può indurre
a differenti soluzioni a seconda del-
la ideologia educativa del momen-
to: la punizionemorale, l’esclusione/
selezione, il recupero, la terapia o il
marchingegno formale del diploma
a tutti, come misura dell’efficienza
produttiva della scuola, possono es-
sere altrettante vie d’uscita.
Tutto questo trova una legittima-
zione attraverso le formule linguisti-
che del “programma” che di volta in
volta assume l’autorità di chi le for-
mula e ha il potere di imporle come
convinzioni diffuse e ripetute.
e resistenze
a pensare in modo
nuovo vecchi
problemi, limitano
la capacità
d’immaginare
e di realizzare
nuove soluzioni
L