QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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esperti di orientamento hanno pre-
sentato ai partecipanti alcuni stru-
menti operativi incentrati sulla meto-
dologia.
Essa poggia sui contributi di una
pluralità di paradigmi epistemologici:
tra di essi si annoverano l’antropolo-
gia e l’etnografia culturale, la sociolo-
gia della vita quotidiana, la psicologia
culturale, la pedagogia narrativa, il co-
struttivismo e la riflessività. Le lezioni
magistrali hanno rappresentato un
importante occasione per diffondere
e discutere i recenti risultati ai quali
sono giunti importanti studiosi italia-
ni di alcune di queste discipline
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.
Al di sopra delle molte sfide che si
pongono all’uomo dei nostri tempi,
ritorna pressante l’eterno quesito sul
senso dell’esistenza: la condizione
post-moderna
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è contraddistinta dal-
la fine delle grandi narrazioni, dalla
perdita delle certezze capaci di fon-
dare il nostro percorso esistenziale.
Giuseppe O. Longo (Università degli
Studi di Trieste) ritorna a suscitare in-
teresse su questi temi con la vivacità
di un narrare carico di suggestioni: ci
riporta di fronte al nostro insopprimi-
bile bisognodi costruire delle storie in
cui credere, di ricercare l’inafferrabile
che sta oltre la porta del senso.
Il convegno partiva dalla consape-
volezza di quanto le odierne agenzie
narrative influenzino i nostri gusti,
opinioni, valori, basti pensare alla te-
levisione: non ci si puòquindi nondo-
mandare in che modo queste agen-
zie contribuiscano alla creazione dei
significati sui quali fondiamo la nostra
esperienza, e come ci aiutinoa rispon-
dere alla nostra domanda di senso;
non di meno dobbiamo domandarci
se abbiamo gli strumenti per inter-
pretare criticamente i messaggi che
esse ci propongono. Ciòpuò essere ri-
condotto a quanto discusso da Paolo
Jedlowski (Università degli Studi della
Calabria) a proposito del senso comu-
ne e del dubbio: ovvero dei significati
tacitamente accettati all’interno della
società e della nostra capacità di met-
terli in discussione.
La capacità narrativa, tanto forte-
mente radicata nella natura umana
quanto poco esercitata nel nostro
tempo, si rivela un potente alleato per
interpretare i significati di cui si nutre
la nostra esperienza. Giuseppe Man-
tovani (Università degli Studi di Pa-
dova) ci sottolinea l’importanza della
condivisione dei significati con gli al-
tri. Quanto più la situazione è confusa
eproblematica, tantopiùènecessario
darle un senso, anche provvisorio: per
fare questo abbiamo bisogno degli
altri, per esaminare, discutere, nego-
ziare le nostre narrazioni. Al contem-
po, e non è cosa secondaria, questa
condivisione permette di creare un
legame profondo con le persone, le
“
narrazioni aprono lamente e il cuore
„.
Il pensiero narrativo, non in ultimo,
rappresenta un insostituibile stru-
mento per costruire la nostra identità.
Paolo Jedlowski nel suo intervento
si sofferma sui racconti di sé che cia-
scuno di noi propone agli altri: ad
un polo pone la ‘presentazione di sé’,
che possiede una trama pre-imposta
Sfera
pietra, 1990