i n f o rma
Il possibile utilizzo sembra as-
sumere particolare valore inno-
vativo rispetto a prassi educa-
tive a volte purtroppo ripetitive
ed autoreferenziali ma anche
aprire ad una nuova conce-
zione dell’insegnamento, orien-
tata alla condivisione-revisione
dei saperi propri delle scienze e
delle discipline di insegna-
mento ma soprattutto di con-
tinua riflessione sulle compe-
tenze che il docente esprime in
una professione sempre più
connotata dalla complessità e
da una necessaria interdiscipli-
narità.
Un “professionista riflessivo”,
come è stato definito da Schon
1
,
in grado di aprirsi a nuovi sce-
nari di sviluppo delle compe-
tenze per il quale non vi è con-
trapposizione né gerarchia tra
“saperi pratici” e “saperi teo-
rici”, quanto piuttosto una op-
portuna mediazione tra i due
estremi di una riflessione teore-
tica e personale dell’azione di-
dattica.
In fondo sembra sempre trat-
tarsi di un problema della co-
noscenza e della sua negozia-
zione ove gli attori del processo
educativo si impegnano un'im-
presa ermeneutica, dialettica,
critica
e
poliprospettica.
Sembra necessario riconoscere
come la conoscenza tenda a
presentarsi in forma di pro-
cesso graduale, a volte conflit-
tuale, aperto al confronto il cui
percorso non appare lineare né
l’esito espressione di un’uni-
voca oggettività quanto piut-
tosto di una maggiore e consa-
pevole intersoggettività.
In tale dimensione conoscitiva e
intersoggettiva, sembra cruciale
l’intenzionalità del soggetto
agente, e quindi il punto di
vista del soggetto conoscente,
in questo caso di chi opera nel
mondo vitale quotidiano costi-
tuito, nella definizione che Am-
massari riprende da Ardigò
“dall’ambito delle relazioni in-
tersoggettive (e prima ancora
l’intenzionalità del soggetto
aperto all’esperire vivente del
mondo vitale) che precedono e
accompagnano la riproduzione
della vita umana e che, succes-
sivamente, anche attraverso co-
municazioni simboliche tra due
o poche persone, formano la
fascia delle relazioni di familia-
rità, di amicizia, di interazione
quotidiana con piena compren-
sione reciproca del senso del-
l’azione e della comunicazione
intersoggettiva”.
2
Elisabetta Pontello
Docente
Sezione associata
Liceo S.Slataper dell’I.S.I.S
D. Alighieri - Gorizia
Docente di Psicologia Sociale
Facoltà di Scienze
della Formazione
Università degli Studi di Trieste
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
31
81
1
Cfr. Schon D. A.,
Il professionista riflessivo.
Per una nuova epistemologia della pratica
professionale,
Bari, Dedalo, 1993.
2
Cfr., Ammassari P.,
Conoscenza sociologica
e vissuto quotidiano,
in G. Giorio,
Dall’inter-
soggettività alla reciprocità nelle risposte ai
bisogni umani della società tecnologica,
Cedam, Padova, 1990, p. 60, passim.