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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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buiscono alla fase di progettazione.
Viene preparato un questionario con
domande mirate da distribuire ai
ragazzi partecipanti. Al termine,
dopo il meeting, sulla base dei que-
stionari e delle osservazioni fatte
dagli insegnanti e dai partecipanti, si
traggono le conclusioni, il lavoro
svolto viene valutato e si pubblicano
gli atti. Sono disponibili gli atti delle
prime quattro edizioni ed i successi-
vi sono in preparazione. Chi fosse
interessato può richiederne una
copia alla Segreteria del CIRD. I risul-
tati sono sorprendentemente positivi,
sia nelle classi di relatori sia in quel-
le dei visitatori, si può davvero tocca-
re con mano quanto sia positivo lo
scambio fra pari.
Questo formato del meeting tra
ragazzi è stato ripreso nel biennio
2004/05 con la “Scienza dei Ragaz-
zi”, manifestazione organizzata da
Eureka del CIRD nell’ambito delle
attività dell’Esperimentoteca, in
occasione della
Settimana della
Cultura Scientifica
, grazie anche al
contributo di enti esterni; è stata
coordinata dalla prof.ssa Giuliana
Cavaggioni. Gli insegnanti, i ragazzi
e i bambini che operano nell’Espe-
rimentoteca di Eureka hanno presen-
tato una mostra sull’esperienza che
hanno condotto nel biennio: un per-
corso di educazione scientifica, che
parte dai fatti del mondo quotidiano
per arrivare, attraverso l’osservazione
e l’indagine, alle spiegazioni della
scienza.
L’altro progetto in cui è stata recente-
mente sperimentata la prassi della
progettazione congiunta insegnanti e
docenti universitari è il progetto
Lauree Scientifiche,
in particolare
nella progettazione, realizzazione e
valutazione dei laboratori del sotto-
progetto “Orientazione e Formazione
degli Insegnanti per la Matematica”.
Riporto qui alcuni passi, tratti proprio
dal progetto così come è stato pre-
sentato ed approvato dal MIUR.
Anche in questo caso si tratta di pro-
gettare laboratori, ma indirizzati que-
sta volta a ragazzi dell’ultimo trien-
nio della scuola superiore, quelli più
vicini alla scelta della facoltà univer-
sitaria e su cui si desidera, nel caso di
questo progetto, agire in maniera più
pregnante. Questo è quello che ci si
propone: nei laboratori gli studenti si
confrontano con problemi e argo-
menti significativi di matematica,
possibilmente in stretto collegamento
con altre discipline a partire da temi
e problemi rilevanti delle scienze,
della tecnologia, delle imprese e
delle professioni; in questo modo gli
studenti trovano un’effettiva opportu-
nità di conoscere la matematica,
nonché di divenire consci dei propri
interessi, delle proprie motivazioni e
delle proprie possibilità.
Perché laboratori? Il nome “laborato-
rio” indica che ogni studente si
impegna attivamente in lavori indivi-
duali e di gruppo, sotto la guida
degli insegnanti e dei tutor universi-
tari.
Chi progetta e chi realizza i labora-
tori:
ogni laboratorio è progettato e
realizzato da un
gruppo di lavoro
nel quale sono presenti sia insegnan-
ti, sia docenti universitari, ricercato-
ri, dottorandi di matematica e di
altre discipline; ai gruppi partecipa-
no anche esperti di musei e centri
della scienza, professionisti, esperti
delle imprese, insegnanti in forma-
zione, studenti in tirocinio.
Documentazione e valutazione
: lo
svolgimento delle attività di ogni
laboratorio viene documentato,
monitorato e valutato, secondo crite-
ri generali stabiliti da un gruppo di
lavoro nazionale, rappresentativo
dei diversi progetti locali.
Per quest’anno scolastico abbiamo
formato 5 gruppi di lavoro, ciascuno
è formato da 1 a 3 docenti universi-
tari e da un numero di insegnanti
provenienti da una o più scuole (fino
a un massimo di 3) per un totale di
una decina di insegnanti al massimo.
Si tratta quindi di gruppi abbastanza
ristretti, in cui si riesce a lavorare in
maniera molto efficiente e a fare un
lavoro di progettazione accurato. Vi
prendono parte anche dottorandi ed
esperti di altro tipo, professionisti. È
prevista anche la partecipazione atti-
va di Confindustria, per la selezione
e poi la proposizione di argomenti e
temi significativi, soprattutto per
quello che riguarda le ricadute sul
mondo delle aziende e dell’indu-
stria, speriamo di riuscire a coinvol-
gerla. Ogni laboratorio alla fine pre-
vede un’attività curata di monitorag-
gio e valutazione anche in itinere;
proprio in questi giorni abbiamo pre-
sentato al MIUR la prima relazione
intermedia, in cui abbiamo potuto
documentare in maniera molto det-
tagliata quello che stiamo facendo e
le prime riflessioni su come stanno
andando i laboratori nelle scuole.
La progettazione congiunta, come
dicevo, è proprio una caratteristica
speciale dei laboratori, grazie alla
quale si riesce a favorire lo sviluppo
della conoscenza reciproca e della
capacità di collaborare sia tra le per-
sone, sia tra le istituzioni. C’è una
ricaduta molto positiva per quello
che riguarda l’aspetto formativo,
inoltre per gli insegnanti e per i tiro-
cinanti è prevista una specifica certi-
ficazione.
Per concludere, vorrei sottolineare,
come mi è stato chiesto, quali sono i
punti di forza e quali i punti di debo-
lezza di questa buona prassi.
Punti di forza
:
si lavora e si studia
insieme sullo stesso piano
tra docen-
ti universitari e insegnanti. Ciò per-
mette a noi universitari di avere una
migliore conoscenza della realtà
scolastica e della percezione che la
scuola ha dell’università. Perché non
sempre abbiamo un’idea precisa e
ben chiara di quello che dalla scuo-
la si intuisce del mondo dell’univer-
sità e dei suoi cambiamenti. Per gli
insegnanti, d’altra parte, in questa
maniera, lavorando insieme, si ha
una migliore informazione sull’offer-
ta formativa dell’università, che è
molto cambiata in questi ultimi anni,
e sugli sbocchi professionali. A que-
sto proposito, abbiamo avuto negli
ultimi anni alcuni incontri con gio-
vani laureati, intorno ai trent’anni
d’età, provenienti dalla nostra uni-
versità, o che operano a Trieste pur
provenendo da università diverse.
Questi incontri sono stati molto
significativi e chiarificatori di quale è
davvero il ruolo del laureato quando
si trova a essere proiettato nel
mondo del lavoro. Alcuni insegnanti
ci hanno confessato che mai avreb-
bero immaginato che un laureato in
matematica potesse svolgere lavori
di tale interesse. Un altro punto di
forza per gli insegnanti è appunto il
discorso della crescita professionale
e dell’aggiornamento: è prevista
anche una certificazione in termini
di crediti universitari, perciò spendi-
bile per eventuali master o corsi di
perfezionamento. Infine, lavorando
insieme si possono ideare e progetta-
re attività più interessanti ed efficaci,
perché appunto le si vede dal dop-
pio punto di vista, sommando le
competenze e le culture.
Punti di debolezza
: sono evidenti, è
un’attività molto dispendiosa in ter-
mini di tempo ed energie; e questo
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