DIREZIONE CENTRALE
ISTRUZIONE, CULTURA
SPORT E PACE
SALUTO ISTITUZIONALE
DA PARTE
DELL’AMMINISTRAZIONE
REGIONALE
Piero Vattovani
Coordinatore attività
Il mio compito oggi è di portare
un saluto istituzionale ai partecipanti
di questo seminario, che rappresenta
un importante traguardo e un nuovo
filone di lavoro che l’Amministra-
zione regionale del Friuli Venezia
Giulia ha voluto espressamente aprire
a favore delle scuole e della comunità
regionale.
L’assessore preposto al settore dell’i-
struzione e dell’orientamento, prof.
Roberto Antonaz, aveva da tempo
organizzato i suoi impegni per poter
essere con noi oggi; purtroppo una
convocazione imprevista a Roma, in
rappresentanza della Giunta regiona-
le, non gli permette di mantenere que-
sto impegno ma, oltre ai saluti di rito,
mi ha incaricato di manifestare in
questa sede, l'interesse che la
Direzione dell'istruzione ha per l'espe-
rienza ed i risultati di questo progetto.
Il programma di lavoro è nato due
anni fa, promosso da un altro gover-
no regionale. Il fatto che oggi ci tro-
viamo comunque qui a discutere dei
risultati e delle prospettive concrete
di questa sperimentazione, significa
indubbiamente che le problematiche
ed i bisogni da cui è nata non sono
sporadici né frutto solo di sensibilità
personali. Evidentemente la scuola,
le famiglie ed i servizi, ma anche la
comunità civile nel suo insieme,
hanno fatto emergere il bisogno di
trovare modi nuovi per fronteggiare le
situazioni di difficoltà in cui si trova-
no. La scuola oggi non riesce più a
produrre processi educativi e risultati
di qualità, se la sua azione si basa
sulla semplice trasmissione di conte-
nuti disciplinari. E’ necessario che i
docenti siano messi in grado di gesti-
re professionalmente anche i processi
sottostanti al rapporto didattico–edu-
cativo. La predisposizione di contesti
educativi idonei ad agire sulle moti-
vazioni, sulla comunicazione e sulle
relazioni interpersonali, oltre che sui
contenuti didattici, è diventato ormai
un punto chiave per organizzare una
scuola di qualità.
“Star bene studiando bene“ è stato un
progetto pilota, su cui abbiamo inve-
stito a diversi livelli: teorico, metodo-
logico, organizzativo, consulenziale
e formativo; per non parlare poi dello
sforzo organizzativo, teso ad integra-
re il livello regionale con quello loca-
le e a sostenere l'autonomia delle
scuole stimolando contestualmente
azioni di rete, tra scuole e con i ser-
vizi.
La giornata odierna oggi sarà la mi-
glior documentazione del lavoro
svolto, ma contestualmente è stata
organizzata con lo scopo di diffon-
dere idee, spunti e motivi di con-
fronto in prospettiva dell'apertura di
una nuova fase. Mi riferisco alla pos-
sibilità per le scuole della regione di
usufruire di un nuovo contributo
regionale per progettare e realizzare
azioni didattiche innovative, su di-
versi temi, tra cui anche la disper-
sione scolastica. Il bando per acce-
dere ai finanziamenti previsti per
progetti sulla dispersione sarà gestito
dal nostro Ufficio per l'orientamen-
to, con un apporto tecnico dei Centri
territoriali, e può dunque conside-
rarsi a pieno titolo l’erede del pro-
getto “Stare bene studiando bene“.
Non tutti i meccanismi di gestione
dell’intervento sono ancora consoli-
dati. Si parte però da un caposaldo:
l’autonomia didattica e organizzati-
va della scuola, alla quale non si può
offrire progetti preconfezionati,
quanto piuttosto momenti di suppor-
to e di confronto per evolvere assie-
me. E' essenziale sostenere lo svilup-
po di forme di progettazione condi-
visa che favoriscano lo scambio di
idee e di competenze, e facciano
crescere il sistema nel suo insieme e
non solo nei punti di eccellenza.
Anche i Centri di orientamento
hanno una loro parte in questo pro-
cesso. Devono sì mantenere la loro
specificità nella gestione di servizi
specialistici, come ad esempio la
consulenza psicologica agli alunni e
alle famiglie, ma contemporanea-
mente sono, o possono diventare,
strutture in grado di contribuire sen-
sibilmente alla capitalizzazione e
alla circolazione delle buone prassi,
partecipando attivamente ai processi
innovativi e di cambiamento orga-
nizzativo necessari a produrre e a
consolidare quei nuovi contesti edu-
cativi di cui oggi, credo, sentiremo
diffusamente relazionare.
Farsi carico di questo compito è una
sfida che coinvolge tutti noi. La
nostra speranza è che questo proget-
to ci abbia aiutato a capire che gli
insegnanti, gli alunni e le famiglie
possono “star bene“ mentre, ognuno
per la propria parte, sono impegnati
nel difficile compito di negoziare il
patto educativo e la sana relazione
interpersonale, quali prerequisiti
necessari per perseguire alti livelli
nei processi educativi e formativi.
UFFICIO SCOLASTICO
REGIONALE
per il Friuli Venezia Giulia
Franco Bernard
Direzione regionale
A me spetta il saluto istituziona-
le a nome dell’Ufficio Scolastico
Regionale. Il dott. Pier Giorgio Ca-
taldi, intenzionato a parteciparvi,
ha avuto degli impegni improroga-
bili in sede ed ha delegato il sotto-
scritto che sta collaborando in que-
sto momento con l’Assessorato
regionale all’Istruzione nella predi-
sposizione dei bandi di finanzia-
mento per il contrasto della disper-
sione scolastica.
“Star bene, studiando bene” titolo di
questo seminario è molto importan-
te nella scuola di oggi; la sua impor-
tanza si evince anche dalle argo-
mentazioni proposte nei vari inter-
venti che passano in rassegna molte
delle problematiche della scuola di
oggi.
Subito, vedendo il programma del
seminario odierno, ho pensato al
cambiamento in atto nella scuola.
Un ricordo della scuola elementare
della metà del secolo scorso, quan-
do ho iniziato a frequentare l’allora
“scuola elementare” oggi “scuola
primaria”, è la favola di Pinocchio.
Mi aveva colpito l’invito di Luci-
gnolo a Pinocchio a trasferirsi nel
Paese dei Balocchi ed a “star bene”
in una settimana formata da una
domenica e da sei giovedì (allora il
giovedì era giorno di vacanza), alle
conseguenze di quella scelta ed
attraverso quali vicissitudini Pi-
nocchio è diventato un bambino.
In fondo questo seminario cerca una
via per lo “star bene a scuola” aiu-
tando gli studenti a non imbattersi
nelle disavventure di Pinocchio.
Stiamo, o meglio state, costruendo
un qualche cosa per i ragazzi perché
diventino gli uomini e le donne di
domani e questo è il fondamento del
lavoro nella scuola.
La morale attraverso la quale è pas-
sato Pinocchio è anche quella che “i
regali si pagano sempre” come
altrettanto paga il lavoro che faccia-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO