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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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verse estrazioni sociali e culturali.
Le scuole sono un luogo dove è
possibile sviluppare incontro,
ascolto, conoscenza tra diverse
generazioni e diverse istituzioni.
Le scuole possono favorire "l'en-
trata in scena" dei bambini e degli
adolescenti, possono favorire la
loro "presa di parola", possono
quindi, come dicono alcuni, rap-
presentare per la città e per la co-
munità tutta un laboratorio di let-
tura, di produzione di letture ine-
dite e stimolanti della città e del
territorio.
Le scuole possono, infatti, mettere
in gioco il punto di vista dei più
giovani che spesso fatica ad espri-
mersi, ad essere considerato.
I RAPPORTI TRA SCUOLA,
SERVIZI E TERRITORIO
NELL’ESPERIENZA DEL PROGETTO
”MIRIGUARDA”
Come noto, la Legge n. 285/97
invita quanti si occupano di edu-
cazione, formazione, assistenza e
salute a costruire un “sistema” di
protezione e promozione per l’in-
fanzia, l’adolescenza e le famiglie
basato sulla condivisione di
obiettivi e di responsabilità e sul-
la ricomposizione di conoscenze
e prassi spesse volte isolate. Il
cammino effettuato per la predi-
sposizione del II Piano Territoriale
di Intervento nel territorio del Ge-
monese – Canal del Ferro – Val
Canale ha favorito l’avvio di un
confronto tra Istituzioni e Sogget-
ti non istituzionali che a sua volta
ha facilitato, specialmente nei
contesti già “allenati” alla colla-
borazione tra realtà diverse del
territorio, il consolidamento delle
reti esistenti e la creazione di
nuove sinergie.
All’interno di tale quadro, nel
corso dell’anno 2001 ha preso vi-
ta il “Progetto Miriguarda”. Il pro-
getto è nato con l’intento di
diffondere tra i giovani la cultura
del volontariato, della solidarietà,
della partecipazione alla vita so-
ciale e culturale delle comunità
locali, organizzando percorsi for-
mativi in collaborazione con il
Volontariato, l’Associazionismo, i
Servizi del territorio. Giunto alla
lisi condotta tra le associazioni
del territorio dalla quale è emersa
la difficoltà che il mondo giovani-
le dimostra nell’avvicinarsi alla
realtà del volontariato e dunque
la mancanza di un turn-over ge-
nerazionale dentro la vita delle
associazioni.
“Volontariato in classe” è stata la
prima iniziativa di largo respiro
nella zona del Gemonese che ha
messo in relazione il mondo del
no-profit con quello della scuola.
La scelta della scuola da parte
delle associazioni come luogo
per rendersi “visibili” è stata com-
piuta anche per la carenza di altri
spazi ed agenzie educative che
coinvolgano un alto numero di
giovani.
I promotori dell’iniziativa ritengo-
no che la collaborazione tra scuo-
la e volontariato possa essere uno
strumento efficace e innovativo
per raggiungere in modo sinergi-
co l’obiettivo di formare l’uomo e
il cittadino, arricchendo l’offerta
formativa per gli studenti.
La coerenza degli obiettivi del
progetto “Volontariato in classe”
con le finalità generali del “Pro-
getto Miriguarda” ha reso natura-
le l’integrazione delle due inizia-
tive, che le Scuole hanno fatto
proprie inserendole nel Piano
dell’Offerta Formativa.
Forniamo ora una descrizione più
completa del “Progetto Miriguar-
da” ed un sintetico resoconto de-
gli obiettivi finora raggiunti. Co-
me anticipato, il progetto si pro-
pone di promuovere tra i giovani
a partire dai 16/17 anni (classe III
superiore) esperienze concrete di
volontariato finalizzate a:
• rendersi consapevoli che ogni
persona gode di diritti fonda-
mentali ed ha dei doveri nei
confronti degli altri;
• scoprire le proprie risorse per-
sonali e valorizzarle per con-
tribuire attivamente al miglio-
ramento della società;
• imparare a lavorare in gruppo;
• imparare ad osservare e a
comprendere le situazioni di
disagio, povertà ed emargina-
sua seconda edizione, il progetto
prevede la conoscenza e l’incon-
tro con tali realtà, la partecipazio-
ne ad esperienze concrete di ser-
vizio in diverse aree di intervento
(disabili, anziani, infanzia, diritti
umani, intercultura…), l’ap-
profondimento di tematiche lega-
te al volontariato.
L’iniziativa è nata e si è sviluppa-
ta grazie alla collaborazione tra
Servizi Pubblici, mondo del no-
profit locale e Scuole. Ognuna di
queste realtà ha svolto e svolge
un ruolo specifico all’interno del
progetto, mettendo a disposizione
risorse diverse, in base alle pro-
prie peculiarità.
La riuscita del “Progetto Miriguar-
da” (i cui obiettivi specifici sono
di seguito elencati) è stata ed è
tuttora determinata anche dal suo
collegamento al progetto “Volon-
tariato in classe”, avviato durante
l’anno scolastico 1999/2000 nelle
Scuole Superiori di Gemona del
Friuli su proposta del locale Coor-
dinamento delle Associazioni
Culturali e di Volontariato Socia-
le, realtà della quale fanno parte
oltre quindici associazioni e
gruppi operanti in campo sociale
e culturale a Gemona del Friuli (e
a Osoppo). L’obiettivo generale
dell’iniziativa, che prevede lo
svolgimento di incontri/testimo-
nianza svolti da varie associazio-
ni nelle classi III o IV delle scuo-
le secondarie, è quello di pro-
muovere tra gli studenti la cultura
della solidarietà, la valorizzazio-
ne delle differenze, l’attenzione
all’altro, nella consapevolezza
che il volontariato possiede una
rilevante componente valoriale e
per i giovani può diventare un’oc-
casione efficace per coniugare la
risposta ai bisogni degli altri con
un momento di crescita persona-
le. Attraverso le azioni di volonta-
riato un giovane può avere la pos-
sibilità di esprimere la propria
progettualità creativa e solidale,
acquisire un maggiore senso di
responsabilità, sviluppare capa-
cità organizzative e potenziare le
proprie capacità relazionali. Il
progetto “Volontariato in classe”,
giunto ormai alla quarta edizione,
è sorto anche a seguito di un’ana-
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