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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Allora anche l’immagine della
morte è cambiata, perché la mor-
te era una presenza continua, noi
sappiamo che nel Medioevo c’era
la “morte naturale”, cioè nei cimi-
teri si ballava, ci si prostituiva, si
commerciava, perché c’era l’asso-
luta certezza in un’altra vita. Poi è
sopravvenuta la “morte separata”,
con il Rinascimento e via dicen-
do, grandi monumenti, però i
morti lasciamoli da un’altra parte
e adesso la “morte negata”, nega-
ta psicologicamente, se uno muo-
re non è più considerato un fatto
naturale, è considerato un evento
eccezionale, e questo è un fatto
secondo me molto importante,
non si è più programmati per vive-
re e morire, si é programmati per
vivere e se si muore è un brutto
accidente.
Poi c’è la cultura come merce, a
parte la cultura accademica dei te-
sti che i professori danno agli stu-
denti per vendere un po’ di copie,
c’è la cultura quella che produce
libri a grandi tirature e che produ-
ce programmi televisivi, ecc. Di-
venta merce entra nel grande mer-
cato che è un mercato quindi mol-
to diverso da quello precedente,
quando c’era l’Unione Sovietica,
mi ricordo c’era un mio amico co-
munista che diceva “Hai visto co-
me aumenta la produzione del-
l’acciaio e dell’energia elettrica
dell’URSS?”, ma lui non capiva
che in quel momento quello che
contava erano i progressi del-
l’informatica, che sono quelli che
hanno cambiato il mondo. Perché
si passava da una civiltà fondata
sul “materialmente prodotto” ad
una civiltà fondata sul “tecnica-
mente pensato”, quindi era una ri-
voluzione anche sotto questo pun-
to di vista. Non parliamo poi del
mutamento nella famiglia, che an-
che questo è una rivoluzione. E la
cosa che scompare più importante
è la figura del padre come auto-
rità. Perché la scomparsa della fi-
gura del padre non è solo del pa-
dre materiale, non è solo il fatto
che l’uomo assume dei caratteri in
parte più femminili, non è solo il
fatto che questa civiltà molto al
femminile, lo sarà sempre di più, è
la prima civiltà al femminile della
storia dell’umanità. Significa an-
che che il sistema di autorità su
cui si reggeva la società entra in
crisi. Quello che è strano è che di
questi problemi che sono i proble-
mi secondo me che sono la misura
del nuovo mondo che sta nascen-
do, che sono l’eccitante espressio-
ne di una civiltà che nasce. Perché
questa civiltà sì ha molte caratteri-
stiche negative, allora noi siamo
tutti qua compunti, io pure, il ter-
zo mondo, poveretti, la fame, ecc.
Allora mi dicono “Ma come puoi
parlare della nascita della nuova
civiltà se c’è la fame nel mondo e
via dicendo” e io dico “Ma scusa
nel Rinascimento, quando a Firen-
ze nasceva la partita doppia, na-
scevano le classi, nascevano le
banche, l’istruzione quasi obbliga-
toria, c’erano i grandi artefici della
pittura e della scultura, intorno
c’era la miseria, c’era il nulla. E
poi la stessa Firenze noi sappiamo
oggi che era una città piena di de-
linquenti e assassini, miserabili e
ecc. quindi non è che la nascita di
una civiltà, l’emergere di una nuo-
vo linguaggio, di un nuovo sistema
di valori, ecc. richieda che prima
vengano risolti tutti gli altri proble-
mi, purtroppo no, dico io, perché
purtroppo ci sono dei paesi che
sono all’avanguardia e che corro-
no, dei paesi che vanno dietro un
po’ più lentamente e dei paesi che
arrancano e altri che non riescono
a muoversi. Questo modifica tutto
il sistema di potere e anche il no-
stro ragionamento sul sistema di
potere. Quando c’è stata la demo-
crazia nell’antica Grecia e nel Ri-
nascimento, alla fine del ‘700 e al-
l’inizio dell’800, poi si sono for-
mate le signorie o si sono formati i
sistemi di poteri fondati sul dena-
ro, perché così accade, e dici “ma
adesso è diverso”, no! adesso non
è diverso, perché si forma un siste-
ma di potere, com'è governato il
pianeta adesso, ci sono 250-300
grandissime multinazionali, che
controllano il sistema di mercato e
di pubblicità, allora dici “va beh!
Ma questo cosa c’entra?” C’entra,
perché l’uomo deve essere trasfor-
mato da un uomo con valori, idea-
li, principi, una morale, ecc. in un
consumatore. Ma non perché ci
sia il cattivo capitalista, no, perché
il sistema è costruito tecnicamente
così, bisogna produrre perché la
gente consumi, consumando si in-
staura un nuovo meccanismo di
produzione. Si può produrre e
quindi dare i soldi alla gente per-
ché consumi e con il consumo si
possa ricominciare. Questo siste-
ma fa si che ci sia una specie di
schiacciasassi che tritura i sistema
di valori religiosi e politici, ecc. Vi
ricordate quando c’era il comuni-
smo? Io non sono mai stato comu-
nista, per una serie di ragioni che
non vi spiegherò qua, però è un si-
stema di valori, la religione orga-
nizzata era un sistema di valori,
nella religione, io l’ho toccato con
mano facendo un’inchiesta sul
cambiamento, prima domandavo
se credevano in Dio e mi rispon-
devano Sì o di No, con molta sicu-
rezza, poi dopo ho dovuto cam-
biare il questionario perché erano
sfumate le risposte: Si sono sicuris-
simo che esiste, probabilmente
esiste, forse esiste, forse non esi-
ste, ecc. poi alla fine abbiamo do-
vuto cambiare e adesso doman-
diamo: “Ha mai vissuto l’esperien-
za di una potenza che la trascen-
da, la chiami Dio o no?”, allora
questa potenza che la trascende è
Dio o non è Dio? Io non lo so,
quello che so è che questo è il pro-
dotto di una evoluzione culturale
profonda. Per cui la religiosità si
trasferisce in ambiti, no forse no
non si trasferisce, rimane dov’era,
ma assume delle caratteristiche
differenti. Quindi voi vedete, se
voi uscite dalla porta e entrate nel
mondo, vi accorgete che state vi-
vendo un’esperienza incredibil-
mente nuova, mi ricordo quando è
caduta la cortina di ferro, veniva-
no dei giornalisti a intervistarmi,
mi dicevano “Professore cosa pen-
sa di questo riflusso, della fine del
cambiamento, con la fine del so-
cialismo?”, dico “guardi, lei si
guardi intorno perché il mondo
non è mai cambiato negli ultimi
diecimila anni come negli ultimi
dieci anni” … qui per essere infor-
mati dell’astrofisica, della penetra-
zione della scienza per la cono-
scenza dell’universo, dei problemi
filosofici fondamentali, ecc. nei
comportamenti, nel turismo, nella
maniera di vestirsi, la biochimica,
la genetica. Cioè l’orizzonte del
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