Editoriale
Nel suo articolo
Maria Luisa Pombeni definisce le
problematiche orientative generate dai nuovi e per tanti aspetti inintelli-
gibili scenari culturali influenzati dal cambiamento dei sistemi di riferi-
mento dei processi orientativi (scuola – formazione – lavoro) e dalle ri-
flessioni critiche sui modelli e le esperienze implementate nei diversi
contesti delle azioni orientative. Il disagio, la diversità e la relazione
d’aiuto rappresentano il tema centrale di questo numero (si veda anche
l’allegato). Il disagio, vissuto dai ragazzi, risulta dalla percezione di di-
versità che essi si costruiscono nella scuola, in famiglia e nella società. I
progetti che gli adulti attivano copiosi, al fine di attenuare il disagio ado-
lescenziale, dovrebbero innanzitutto chiedersi in che cosa consiste, per i
ragazzi, tale disagio. Marco Vinicio Masoni cerca una risposta rendendo
partecipi gli studenti stessi, chiamati a dare loro significato a tale termi-
ne. Utilizzando l’autocaratterizzazione di Kelly su duecento ragazzi ci
viene offerto uno spaccato, attraverso l’autodescrizione, di come i ragaz-
zi vivono il disagio.
Una esperienza concreta di “aiuto” nella fase di transizione elementa-
ri/medie la ritroviamo nell’articolo di Michéle Taillandier. La psicoanali-
sta francese ci propone la sua esperienza di consulente d’orientamento
nell’affrontare il doppio disagio: quello degli insegnanti con le loro diffi-
coltà di educatori e quello degli adolescenti, in particolare quelli più vio-
lenti, dall’identità più fragile. L’autrice ritiene che sia gli uni che gli altri
possano essere salvaguardati solo grazie alla coscienza di appartenere ad
un insieme di relazioni più vasto di quello dell’istituzione “scuola”.
Nell’articolo di Dario Ianes e Sofia Cramerotti, viene evidenziato come le
differenze individuali possono costituire una risorsa molto preziosa per
il processo di apprendimento. Le diversità individuali permettono agli
alunni di assumere all’interno del gruppo funzioni differenziate ma mi-
rate alla complementarietà e all’interconnessione, portando ad apprendi-
menti più profondi e consapevoli.
Per superare il disagio che molti studenti esprimono nell’apprendimento
professionale interessante è il progetto formativo di alternanza scuola-la-
voro che ritroviamo nell’articolo di Sergio Simeoni. L’impresa artigiana
diventa una comunità di pratiche dove il giovane acquisisce competenze
relazionali e professionali.
L’uso della lingua minoritaria è fattore di promozione del senso di ap-
partenenza al proprio territorio e alla propria cultura e la scuola è l’isti-
tuzione fondamentale per raggiungere questo obiettivo. E’ il pensiero che
scaturisce dall’articolo di Silvio Moro che, analizzando la normativa, ci
propone gli orientamenti che la Regione Friuli Venezia Giulia si è data.
Con questo numero iniziamo una collaborazione con il Centro Risorse al-
l’interno del progetto Ri.T.M.O.: la sezione
Orientamento News,
uno spa-
zio dedicato alle azioni del progetto, alle attività del Centro e alle inizia-
tive di volta in volta programmate.
La redazione
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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