L’articolo 54 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 9, offre una moderna definizione del significato di sistemazione idraulico forestale elencando interventi e opere connesse a tale tipologia di attività:
“Riconosciuta la funzione protettiva dell'ecosistema forestale e l'importanza della corretta gestione selvicolturale dei boschi quale efficace strumento di prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico, si definiscono sistemazioni idraulico-forestali gli interventi e le opere che si attuano nel territorio montano finalizzati alla conservazione e alla difesa dei terreni soggetti a processi erosivi, mediante il consolidamento dei versanti instabili, l'esecuzione di opere paravalanghe e paramassi, il ripristino e la regolazione delle normali sezioni di deflusso, nonché la riqualificazione ambientale, mediante opere e manufatti, anche idraulici, compresa la viabilità di servizio, con il più ampio ricorso alle tecniche costruttive dell'ingegneria naturalistica.

L’attuale concetto, sinteticamente espresso dalla legge, è però, nella pratica, frutto di un lungo percorso di studio e di apprendimento sul campo, che nasce da un continuo confronto con la particolare natura di un territorio, quello montano.

In questo contesto si inserisce il contributo del Servizio sistemazioni idraulico forestali, irrigazione e bonifica (SIFIB).

Sono due le leggi che definiscono il quadro normativo regionale di riferimento e i relativi settori di intervento del Servizio: la legge regionale del 23 aprile 2007, n. 9, Norme in materia di risorse forestali, già sopra menzionata, e la legge regionale 29 aprile 2015, n. 11, Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque. Con quest’ultima legge, la Regione FVG disciplina l'assetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo, la gestione del demanio idrico e l'utilizzazione delle acque nell'ambito delle competenze attribuite dal decreto legislativo 25 maggio 2001, n. 265. In questa norma sono espresse, tra le altre, anche le funzioni della Regione per ciò che attiene alla difesa del suolo.

Tipologie di lavori

La legge 11/2015 offre una definizione della tipologia di lavori pertinenti alle sistemazioni idraulico forestali che si qualificano come interventi finalizzati alla conservazione e stabilità dei terreni soggetti a processi erosivi e realizzati mediante la combinazione di lavori su versanti e corsi d’acqua e che si concretizzano in:
• interventi estensivi e intensivi, di conservazione del territorio, finalizzati alla protezione e al ripristino dei versanti, che privilegino l'uso delle tecniche dell'ingegneria naturalistica;
• interventi di manutenzione dell'alveo dei corsi d'acqua;
• interventi di manutenzione delle opere idrauliche;
• realizzazione di nuove opere strettamente connesse alle finalità conservative del territorio, incluse le opere paravalanghe e la viabilità di servizio.

Al SIFIB compete la gestione di 4794 corsi d’acqua di classe 3 (ossia montani, come classificati dalla l.r. 11/2015) e oltre 1.000 km di strade forestali regionali, controllati anche attraverso la possibilità di delegazione amministrativa intersoggettiva a Comuni e Comunità di montagna. La norma regionale mantiene in capo alla stessa Regione la manutenzione delle opere SIF in amministrazione diretta o in appalto.

A seguito dell’abbandono dei terreni montani di bassa quota ed il conseguente avanzare delle coperture forestali a ridosso dei paesi, attualmente gli interventi di sistemazione idraulico-forestale sono indirizzati alla manutenzione del vasto complesso di opere di regolazione dei corsi d’acqua montani, in coordinamento con i piani di gestione forestale e con la programmazione delle opere di messa in sicurezza idraulica dei centri abitati e delle infrastrutture poste a valle, in programmazione sinergica con gli interventi di difesa del suolo per un ponderato utilizzo delle risorse disponibili.

Amministrazione diretta

I lavori di competenza del SIFIB sono attuati prevalentemente in amministrazione diretta, attraverso la gestione di 111 operai, organizzati in 22 squadre, delle quali 11 sono affidate all’u fficio di Tolmezzo, 5 all’ufficio di Udine, 6 all’ufficio di Pordenone.

Durante il periodo invernale, allorché i cantieri montani non risultano agibili, il personale operaio viene utilizzato per interventi di manutenzione di siti di rilevante interesse storico o ambientale, attraverso convenzioni con comuni o fondazioni (tra quelle in atto, Parco del Castello di Miramare; bastioni della città fortezza di Palmanova; parco della Villa Coronini Cromberg a Gorizia; parco di Villa Varda a Brugnera).

Gli operai sono assunti, attraverso contratto di diritto privato, dal direttore di Servizio, secondo quanto stabilito all’ art. 87 della L.R. 9/2007, e nel rispetto della normativa vigente.

Sistema informativo per la difesa del suolo

L’azione di difesa nei confronti di tutte le tipologie di dissesto consiste anche nell’i ntervento di prevenzione e la Regione si è pertanto dotata di un Sistema informativo per la difesa del suolo (SIDS), previsto dall’art. 6 della l.r. 11/2015, finalizzato a garantire l’organicità e la congruenza della pianificazione degli interventi nei bacini idrografici, nonché dell’esecuzione e della manutenzione delle opere di difesa idrogeologica, idraulica, idraulico-forestale, idraulico-agraria e di bonifica, gestito dalla Protezione Civile.

Il SIFIB contribuisce all’integrazione di questo sistema, attraverso la segnalazione delle evidenze di dissesto e delle necessità di intervento e mettendo a disposizione le proprie competenze nei casi di necessità anche di carattere urgente.

Gli eventi climatici e gli interventi del SIFIB

Le grandi alluvioni del secolo scorso, come quella del 1920 e quelle del 1965 e 1966, sia pur note ai più per le esondazioni a valle, hanno lasciato il segno arrecando danni anche al territorio montano regionale. Ma eventi calamitosi, legati al cambiamento climatico, hanno colpito le nostre zone montane anche di recente: nel 2003 - l’alluvione che il 29 agosto ha colpito l’area di Canal del Ferro e Valcanale - e nel 2018, con la tempesta Vaia, tra il 26 e il 30 ottobre.

Di fronte a questi fenomeni, con precipitazioni assumono carattere particolarmente intenso e improvviso, il territorio di montagna è soggetto, per sua natura orografica, a possibili repentini sconvolgimenti. Si pensi, ad esempio, alle conseguenze di una frana, oppure agli effetti di un torrente in piena che può tracimare dal proprio alveo o esercitare un’azione erosiva sugli argini provocando smottamenti che incidono sulla fruibilità e sulla sicurezza di reti viabili e strutture.

Gli interventi del SIFIB sono pertanto mirati, in ottica preventiva, alla manutenzione e costruzione delle opere idrauliche e alla cura dei corsi d’acqua su cui ha competenza, alla realizzazione di interventi atti al consolidamento dei versanti oggetto d’ erosione e al mantenimento delle strade forestali, anche al fine di mitigare i possibili effetti degli sconvolgimenti climatici.

Il Servizio si occupa anche del ripristino di queste opere e a esecuzione di manutenzioni straordinarie a seguito dell’evento calamitoso, attraverso il rilievo dei danni e la progettazione e realizzazione dei lavori necessari. In questo senso il SIFIB contribuisce, per quanto concerne le aree montane di propria pertinenza, all’intervento post emergenziale, affiancando dunque l’operato della Protezione Civile e degli altri Servizi che agiscono a tutela della salvaguardia del territorio.

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