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Fattorie sociali, nuova frontiera pe le persone fragili

Agricoltura sociale come risultato di una sinergia fra organizzazioni agricole e terzo settore nella prospettiva dello sviluppo di un nuovo welfare di comunità.
Se ne è parlato a Fiume Veneto (PN) in un convegno che ha rappresentato un momento di sintesi rispetto ad un percorso iniziato quattro anni fa con la costituzione del Forum delle fattorie sociali nella provincia di Pordenone, che ha portato alla nascita di una rete fra aziende agricole e realtà del terzo settore, ovvero soggetti di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva, quali cooperative sociali, associazioni di volontariato, onlus.
All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche gli assessori regionali alla Salute e politiche sociali Vladimir Kosic, e all'Agricoltura Claudio Violino, i quali hanno sottolineato come le fattorie sociali vadano intese come imprese che svolgono attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi assistenziali, educativi, formativi e occupazionali, a vantaggio dei soggetti deboli che in esse possono trovare una risposta ai bisogni di inclusione socio-lavorativa e di autonomia abitativa.
Si tratta dunque di un contesto relazionale fortemente inclusivo, cui l'Amministrazione regionale guarda con attenzione, ha spiegato l'assessore Kosic, anche in prospettiva dei prossimi processi di pianificazione locale in materia sociosanitaria, in quanto le Fattorie sociali rientrano nel quadro dello sviluppo di modelli di welfare capaci di valorizzare esperienze che promuovono l'integrazione di economie, di saperi, di opportunità.
Requisiti e caratteristiche delle fattorie sociali, quali appunto strutture che estendono i loro servizi a favore di persone che presentano forme di fragilità o di svantaggio psico-fisico, sono indicati in un regolamento approvato dalla Regione nell'agosto dello scorso anno.
Con le leggi finanziarie regionali del 2009 e del 2010 sono state assegnate risorse per complessivi 200 mila euro alle Aziende sanitarie 5 - Bassa friulana, e 6 - Friuli Occidentale, per la sperimentazione del modello delle fattorie sociali, in una logica di partenariato pubblico-privato, e dunque in sinergia tra aziende sanitarie, Comuni, aziende agricole e cooperative sociali.
Il tutto in una logica che implica il passaggio ad una visione che considera i settori sociale e sanitario come centri di investimento e volano di nuove iniziative economiche virtuose e non più semplici centri di spesa.
Nel corso dell'incontro l'assessore Violino ha anche ricordato come sia in fase di avvio il progetto di agricoltura sociale nelle aziende dell'Ersa, che prevede lo sviluppo di attività di economia sociale volte all'inserimento lavorativo ed abitativo di persone svantaggiate in terreni ed immobili di proprietà della Regione.
Secondo l'assessore l'agricoltura è particolarmente adatta a questi scopi, dal momento che i suoi ritmi lenti legati alla terra la fanno diventare un anello sociale di fondamentale importanza: l'agricoltura e l'impresa agricola caratterizzano e formano un tessuto sociale , contribuendo inoltre a sviluppare e radicare il concetto di qualità alimentare e al mantenimento dell'ambiente.

 

INFO: ass.agricoltura@regione.fvg.it
Segreteria Assessore; tel. 0432 - 555361

 

 

Foto: archivio Direzione Centrale risorse agricole, naturali e forestali