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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 50
giardino delle delizie
, il celebre trittico
a olio su tavola di Bosch (vedi figura 1)
Rapporti e comunicati rilasciati da
una parte della comunità scientifica non
inducono all’ottimismo. EU Copernicus
Climate Change Service ha confermato
che il 2016 è stato l’anno più caldo di
sempre, con una temperatura media
superiore di 1,3 gradi rispetto ai livelli
pre-industriali e con valori estremi rag-
giunti in diverse parti del pianeta; e che
le emissioni stimate per il 2030 sono già
notevolmente superiori a quelle com-
patibili per mantenere al di sotto della
soglia dei 2 gradi l’innalzamento della
temperatura.
Il tempo stringe e si susseguono
conferenze e accordi sui cambiamenti
climatici: le ultime in ordine di tempo
sono state quella di Parigi, dove parte
della comunità internazionale ha nuo-
vamente preso decisioni, supposte vin-
colanti, e di Marrakech del 2016 incen-
trata sulle modalità di realizzazione di
quegli accordi e che appare come un
successo già per il solo fatto di per aver
mantenuto il clima di determinazione
necessario a sostenere l’azione climatica
a livello internazionale
”(Calliari-Carraro
2017).
Per un certo tempo, si è pensato che
il decorso della questione ambientale
sarebbe stato benigno purché si produ-
cesse la “giusta” conoscenza dello stato
delle cose e che questa, una volta diffu-
sasi rapidamente tra i decisori, politici
e non, avrebbe costituito la base per
delle decisioni razionali ed eque utiliz-
zando
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le corrette procedure di scelta
collettiva. In verità, non è scontato che
il paradigma delle scelte sociali, inte-
so quale insieme di procedure con cui
pervenire a decisioni collettive, date le
diversità di preferenze, atteggiamenti e
priorità di fini dei singoli individui (Sen
1998), sia effettivamente applicabile ad
un contesto come quello dei processi
ambientali. Non si tratta solo di rintuz-
zare le eccessive pretese avanzate dal
principio di razionalità assoluta, a favore
delle euristiche studiate in contesti de-
cisionali reali, nei quali i limiti cognitivi
degli agenti o il tempo effettivamente
disponibile per portarli a termine sono
la norma (Kahneman 2002).
I processi ambientali, che risultano più
interessanti e difficili da trattare rispetto
al caso in cui l’ambiente sia considera-
to staticamente, cioè solo quale “bene
pubblico”, sono intrinsecamente carat-
terizzati da rischio e complessità (Kantor
– Nelson, 1979) e quindi da metriche
che finiscono per sovvertire gli approcci
decisionali correnti. Monitoraggio dei
livelli correnti
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, ottimizzazione quale
criterio fondante delle analisi costi-be-
nefici e di conseguenza delle misure di
mitigazione, strategie attendiste (valide
nell’ipotesi di distribuzioni“regolari”che
sottostimano le probabilità di eventi ra-
ri) fanno riferimento ad un contesto di
conoscenza superato (Snyder
etal.
2011).
In un mondo in cui la tecnologia ha
innescato un’accelerazione di comples-
Figura 1:“Il giardino delle delizie”,
Hieronimus Bosch ca. 1490 - 1510
(Museo del Prado, Madrid).
Immagine di dominio pubblico
Commons.wikimedia.org
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