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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 50
neamente alle aree specifiche per un
ulteriore processamento.
Questo significa che le informazioni
visive raggiungono il lobo occipitale,
quelle linguistiche il lobo tempora-
le, quelle motorie il lobo parietale e
così via. Il cervello forma così un’im-
pressione sensoriale grezza dei dati
in ingresso.
Se questi dati hanno caratteristiche
identificate come spaventose o sospet-
te, l’amigdala, la sentinella delle condi-
zioni di incertezza, si attiva e metterà in
allarme il resto del sistema, rendendolo
pronto ad una risposta repentina.
Nel frattempo il lobo frontale, che
mantiene i nuovi dati nel magazzino
a breve termine per 5 massimo 20 se-
condi, nel caso in cui li ritenga prege-
voli di una seconda considerazione, li
trasferisce all’ippocampo che decreterà
il loro livello di rilevanza.
Una volta deciso e in caso afferma-
tivo, il nuovo apprendimento sarà or-
ganizzato, indicizzato dall’ippocampo
e immagazzinato nella corteccia, esat-
tamente nel lobo che lo aveva inizial-
mente processato (informazioni visi-
ve nel lobo occipitale, linguistiche nel
temporale, motorie nel parietale ecc.).
Mentre l’originale processamento
si conduce alla velocità della luce, gli
stadi successivi e l’immagazzinamento
finale possono richiedere anche ore,
giorni o settimane.
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All’interno del cervello, diverse con-
dizioni mostrano che l’apprendimento
ha preso piede: con la modificazione di
connessioni esistenti o la riorganizza-
zione delle funzioni delle aree cerebrali
(in caso di lesioni o di attività ripetute
nel tempo, come ad esempio suonare
uno strumento); con l’eliminazione di
sinapsi attraverso il processo definito
“potatura” e tramite l’esperienza.
Quello che non si usa è solitamente
eliminato nel mondo competitivo neu-
rale con la crescita di nuove connessio-
ni, procedura chiamata sinaptogenesi,
risultato tipico dell’apprendimento.
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Quali sono gli
ingredienti
necessari per
l’apprendimento?
Provando a riflettere sulla domanda
“quali sono gli ingredienti necessari per
l’apprendimento?”si potrebbe ipotizzare
una risposta utilizzando come riferimento
i classici accorgimenti che ogni studente
e studentessa dovrebbero seguire: pre-
stare attenzione, prendere appunti, fare i
compiti per casa. Queste considerazioni
sono sicuramente valide. Tuttavia oggi,
come sappiamo, l’apprendimento è in
realtà governato da un più complesso
set di variabili, che coinvolgono sia la
componente genetica che, soprattutto,
ambientale. Sono alloramolti i fattori che
influenzano l’apprendimento: di natura
esterna, come il rapporto con i pari, la
temperatura della stanza, lo spazio fisico,
la relazione con il docente, e di natura
interna, dovuti al modo in cui il cervello
matura e si costruisce nel tempo, frutto
di traiettorie uniche di sviluppo. Alcuni
di questi fattori possono essere lo stato
emotivo e la motivazione, il coinvolgi-
mento in termini di attenzione selettiva,
la ripetizione e l’aggiornamento delle
informazioni, la quantità di input da tra-
smettere, la coerenza tramodelli proposti
e conoscenze precedenti, il timing inteso
come alternanza tra pause emomenti di
concentrazione, la correzione degli errori
con la presenza dei feedback a suppor-
to del processo di comprensione. Nelle
righe che seguono parleremo di alcuni
di questi elementi.
Lo stato emotivo
Tutte le evidenze, sia teoriche sia em-
piriche, sostengono il ruolo delle emo-
zioni nell’influenzare il comportamento
degli individui in ambito scolastico, e
sottolineano il compito delle emozioni
nel creare specifiche condizioni corpo-
ree ementali, che vanno dal condiziona-
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