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ORIENTAMENTO
spirituale religiosa piuttosto che alla
scienza e all’arte, ritengo che il progetto
di una nuova educazione sia più impor-
tante per la nostra salvezza collettiva
di quello che rappresentarono a loro
tempo le vecchie religioni.
Per concludere, poche parole riguar-
do alla mia formazione principale e alla
mia fonte di ispirazione, che è stata es-
senzialmente diversa da un curriculum
formale, nonostante il fatto che debba
molto alla mia formazione scientifica
giovanile nella quale ho ottenuto la
laurea in Medicina e successivamente
molti altri titoli e specializzazioni an-
che ad honorem in varie università e
in svariati Paesi.
Sostengo infatti in ogni occasione di
essere stato il prosecutore spirituale di
un cileno che era conosciuto e ancora
ricordato soprattutto come un artista,
ma che io ho percepito fin dall’inizio co-
me un profeta di quelli ignorati dalla sua
terra e dalla sua epoca, che si chiamava
Totila Albert e fu il primo a denunciare la
struttura patriarcale della società come
la radice dei nostri mali individuali e col-
lettivi molto prima che il femminismo
facesse propria la critica del patriarcato
come qualcosa di rilevante per la giu-
stizia a favore delle donne.
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Solo in tempi relativamente recenti
e grazie al libro di Riane Eisler “
Il calice
e la spada
”,
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è stata introdotta a livel-
lo culturale l’argomentazione per cui
il patriarcato non sia solo una forma
di ingiustizia nei confronti del genere
femminile, ma anche un grande ma-
le collettivo a livello sociale. In realtà,
la Eisler preferisce non usare la parola
patriarcato come descrizione di quell’at-
teggiamento violento e repressivo che
ha accompagnato la perdita di equità o
parità nelle relazioni umane, sceglien-
do invece di enfatizzare la necessità di
un’educazione per lo sviluppo di rela-
zioni paritarie. Ritengo comunque che
la visione di Totila Albert contenga un
messaggio importante rispetto all’idea
politica di una società sana, e cioè una
visione trinitaria (per l’importanza data
all’equilibrio tra i valori paterni, mater-
ni e filiali) che va al di là del semplice
concetto di democrazia che tutti han-
no propagandato, ma che nessuno osa
veramente istituire.
La visione di Totila Albert per una so-
cietà così alternativa a quella attuale
è specialmente in sintonia con quella
di molti contemporanei che insisto-
no sulla necessità di una “
politica per
la coscienza
”. Si tratta di affermare una
visione che riconosca la necessità di tra-
sformare la mente individuale, affinché
si possa stabilire in un qualche giorno
questa società eterarchica nella quale la
dimensione dell’autorità gerarchica ven-
ga equilibrata non solo tramite l’ascolto
delle istanze della comunità dei cittadini
(così come nel modello repubblicano),
ma soprattutto mediante l’ascolto delle
istanze del
bambino interiore
dentro
ciascuno di noi, bambino che è stato
finora sepolto dalle culture che si sono
avvicendate nella successione storica.
Prof.
Claudio Naranjo
BIBLIOGRAFIA
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Il calice e la spada,
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Torino, Bollati Boringhieri, 1990.
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Naranjo C.
,
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Milano, Franco Angeli, 2007.
Naranjo C.
,
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, Roma,
Astrolabio-Ubaldini, 1996.