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ORIENTAMENTO
Un’educazione
salvifica per una
società malata
NUOVI EDUCATORI PER TRASMETTERE
COMPETENZE ESISTENZIALI
Claudio Naranjo
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i molteplici aspetti
della crisi
Da perlomeno quindici anni sostengo
che non ci sia nulla di più importante
che possiamo fare per il nostro destino
collettivo se non trasformare l’educa-
zione, così come viene attuata oggi,
in una nuova forma che non si occupi
tanto dell’istruzione o dell’informazione
degli allievi, quanto piuttosto dello svi-
luppo umano integrale, i cui aspetti più
importanti sono la libertà, l’amore e la
consapevolezza nella sua dimensione
spirituale o transpersonale
.
Ritengo quindi che il tipo di edu-
cazione di cui abbiamo bisogno per
trasformare l’attuale situazione critica
della società debba essere un’educa-
zione salvifica. I molteplici aspetti della
nostra crisi possono essere considerati
come derivati, in ultima istanza, dalla
condizione collettiva delle nostre men-
ti, che Freud riconobbe con il termi-
ne di nevrosi universale.
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Non è il caso
di sviluppare in questo ambito la mia
analisi della nevrosi universale né del
concetto di mente patriarcale
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(che mi
pare costituisca finora la migliore descri-
zione della nevrosi universale), tuttavia
mi sembra importante argomentare la
mia convinzione sul fatto che la nostra
problematica attuale sia costituita es-
senzialmente da un’umanità bloccata
nel suo sviluppo, che può essere pa-
ragonata, usando una metafora, a una
società di bruchi che non riescono a
trasformarsi in farfalle. Da qui il senso
del titolo del mio contributo, “
un’edu-
cazione salvifica per una società che
non sa di essere malata
”, che non è, in
altre parole, neppure consapevole della
propria infermità.
Tuttavia, se ci chiediamo come mai
non siamo consapevoli d’essere ma-
lati, dobbiamo riconoscere che que-
sta inconsapevolezza deriva da una
mancanza di autoconoscenza che è
stata perpetuata attraverso l’educazione
medesima e ha prodotto una sorta di
contagio costitutivo dell’ignoranza di
sé, che si sta diffondendo tra l’istruzione
e la cultura. È quindi molto importante
che la nuova educazione salvifica, che
si dovrebbe auspicabilmente imple-
mentare, incoraggi per prima cosa le
persone a sapersi comprendere. Solo
da tale processo di autocomprensione
consapevole potrà derivare la compren-
sione del proprio malessere, che si ma-
nifesta nella doppia forma del disagio
esistenziale e del decadimento etico.
Viviamo in un mondo estremamen-
te ipocrita e dovrebbe essere chiaro
che, come Freud ha scoperto, se non
ci risvegliamo alla realtà diventiamo
un’orda potenzialmente parricida che,
nonostante creda di amare i propri figli,
invece li sacrifica.
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Ciò si verifica perché
facciamo parte di una pretesa civiltà
l nostro futuro si
configura
come una sfida tra la
trasformazione
dell’educazione e la
catastrofe.
Solo dal processo di
autocomprensione
consapevole potrà
derivare la comprensione
del proprio malessere
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