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COSTRUIRE UN MODELLO E PRATICHE D’INTERVENTO PER AZIONI
DI SUPPORTO ALLE RETI LOCALI DI ORIENTAMENTO
Nel caso della Regione Friuli Venezia Giulia in particolare, si è proceduto alla verifica degli esiti di
precedenti azioni/progetti finalizzati a migliorare la visibilità dei servizi presso gli utenti e, nel caso
della Provincia Autonoma di Trento, all’analisi del prototipo di un piano integrato di comunicazione
dei servizi.
Si è inoltre provveduto all’analisi, attraverso le fonti normative, della configurazione dei servizi
di orientamento nei territori di riferimento, sottoponendole a verifica con rilevazioni e rapporti
nazionali (in particolare il
Rapporto orientamento
dell’ISFOL).
SECONDA FASE
Gli
incontri territoriali con gli operatori dei servizi (6, nella forma di focus group o di laboratori) hanno
permesso di approfondire l’analisi dei bisogni degli utenti (domanda), in ragione dei cambiamenti
intervenuti negli ultimi anni per effetto di dinamiche economiche e socioculturali, e a verificare
le rappresentazioni dei sistemi territoriali dei servizi (offerta) e la possibilità di promuoverne un
adeguamento in ragione dei cambiamenti intervenuti.
TERZA FASE
Attraverso la individuazione di griglie, glossari, schede e dizionari si è provveduto a identificare e
a condividere denominazioni di tipologie di attori, funzioni e tipologie di servizi di orientamento,
target, e a individuare schede di sintesi per la rilevazione sia delle sedi orientative (organizzazione)
che delle azioni/servizi di orientamento.
Si è successivamente provveduto a una verifica tecnica sulla possibilità di procedere alla rileva-
zione dei servizi e alla condivisione fra operatori, tramite un sistema di georeferenziazione web,
organizzato secondo le categorie logiche individuate in esito ai focus group con gli operatori
(attori, azioni/servizi e target).
QUARTA FASE
Sono state progettate e realizzate le modifiche da apportare ad uno strumento, individuato in
un diverso campo di applicazione e messo a disposizione da un partner tecnico di Centro Studi
Pluriversum, che poteva essere adottato, limitando i costi di analisi e sviluppo, per la rilevazione
e la mappatura dei servizi territoriali di orientamento.