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COSTRUIRE UN MODELLO E PRATICHE D’INTERVENTO PER AZIONI
DI SUPPORTO ALLE RETI LOCALI DI ORIENTAMENTO
4.
ricerca e sviluppo, in termini di analisi dei processi, innovazione dei metodi e degli strumenti,
sperimentazione di nuove linee di intervento, valutazione di impatto.
Questo modello è stato sviluppato in anni più recenti, sia nell’ambito del progetto Europeo GIANT
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,
sia, a partire dal 2012, attraverso un percorso di confronto e collaborazione interregionale, all’in-
terno del protocollo d’intesa tra le Regioni Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Umbria
e la Provincia Autonoma di Trento. Questo progetto interregionale denominato “Costruire un
modello e pratiche d’intervento per azioni di supporto alle reti locali di orientamento” aveva la
finalità di confrontare, condividere e sperimentare strategie di coordinamento delle reti territoriali
dei servizi di orientamento.
Per attuare questa sperimentazione e per rispondere all’esigenza di strumenti operativi, gli enti
promotori hanno previsto il coinvolgimento di un soggetto tecnico, formato da IAL FVG e Centro
Studi Pluriversum, con l’incarico di fornire un supporto metodologico ed operativo per la realizza-
zione di azioni innovative a livello territoriale nell’ambito delle funzioni di sistema. Questo percorso,
denominato
“Assistenza Tecnica alle reti locali di orientamento” (ASSIS.T.),
si proponeva di
sviluppare, sperimentare e mettere a disposizione dispositivi e strumenti per rendere operative le
diverse funzioni di sistema, anche esplorando le potenzialità dell’uso di nuove tecnologie in questo
specifico ambito. In particolare, quale punto di partenza per il confronto sono state individuate
le azioni di orientamento alle professioni, anche con la possibilità di utilizzare il software S.Or.
Prendo
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, già adottato con esiti positivi in Friuli Venezia Giulia, nelle Marche, in Umbria e presso i
servizi per l’impiego della Provincia di Trento.
Il percorso ASSIS.T., che sarà presentato nelle pagine seguenti, si caratterizza per la scelta meto-
dologica oltre che per l’innovatività dei dispositivi elaborati e sperimentati: la metodologia speri-
mentata rappresenta infatti una risposta all’esigenza di individuare priorità condivise rispetto alle
funzioni di sistema e di attivare azioni sperimentali a livello interregionale in grado di coinvolgere
i diversi livelli istituzionali interessati, attraverso processi partecipativi “bottom up”.
I riferimenti teorici si richiamano in particolare alla metodologia della ricerca azione partecipativa
(RAP)
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come strumento per la conduzione di interventi di indagine e cambiamento organizzativo,
con la finalità di promuovere al tempo stesso l’apprendimento, attraverso processi partecipativi
di costruzione di saperi condivisi tra i sistemi.
Durante la fase di indagine partecipativa al fine di raccogliere elementi conoscitivi e criticità
legate al territorio
è stato utilizzato lo strumento del focus
group. Il focus group si inserisce
tra le tecniche di ricerca qualitativa ed ha come obiettivo la raccolta di informazioni, punti
di vista e opinioni su un determinato oggetto di interesse, studio o approfondimento. Nel
progetto ASSIS.T. questa tecnica è stata utilizzata sia nella fase inziale di analisi del problema e
dei bisogni emergenti, sia nelle fasi di sperimentazione e, con modalità diverse, di costruzione
e adattamento dei dispositivi.
La gestione dei gruppi di lavoro con tecniche di progettazione partecipata e focus groups ha
permesso di promuovere la valorizzazione delle esperienze locali ed il coinvolgimento attivo di
tutti gli attori del sistema, con particolare riferimento alle professionalità che quotidianamente
6 Vedi
7 Vedi
8 Orefice P.
La ricerca azione partecipativa. Teoria e metodo di relazione,
Napoli, Liguori, 2006.
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