quaderniORIENTAMENTO46_nuova_versione - page 99

INFORMA
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di eliminare i gap ancora esistenti tra i
residenti di seconda generazione ed il re-
sto della popolazione scolastica, i territori
zone semi-rurali e decentrati dell’Europa
Sud-orientale fronteggiano una crisi de-
mografica che si traduce in un continuo
brain-drain, chiusura di istituti di forma-
zione professionale e vincoli importanti
che coinvolgono i rapporti con la realtà
territoriale, l’aggiornamento dei curricula
e la modernizzazione delle strutture (in
primis i laboratori) e l’enorme problema
di coordinare l’offerta formativa conmer-
cati del lavoro oltre-confine.
La sfida rappresentata dalla possibili-
tà di includere un’area così complessa
all’interno di una visione complessiva e
coerente di sviluppo territoriale, in cui
l’IFP e le politiche connesse è parte co-
stituente, è stata raccolta dall’Agenda
della Piattaforma SEE per la cooperazione
ed il dialogo politico transnazionali. Tale
piattaforma mira anche a promuovere
accordi istituzionali di cooperazione - re-
lativi a priorità comuni e condivise - nella
prospettiva della mobilitazione delle ri-
sorse locali e dello sviluppo del poten-
ziale territoriale endogeno, per favorire la
crescita e l’ammodernamento strutturale
delle regioni in ritardo o in declino.
L’Agenda ha costituito la cornice di rife-
rimento per una serie di incontri tecnici
che nel corso della primavera ed estate
2014 hanno visto svolgersi in parallelo
tre tavoli di lavoro su tre temi specifici
appartenenti a tre aree tematiche ge-
nerali di rilevanza (mercato del lavoro e
imprenditorialità; welfare; capitale uma-
no) tra cui quello di interesse in questa
sede, a dire l’investimento nella qualità
del capitale umano per promuovere il
contributo delle giovani generazioni, la
stabilità e la competitività nell’Europa
Sud-Orientale. Per quanto riguarda le
politiche educative, l’Agenda, partendo
dalla constatazione che le dinamiche
socio-demografiche stanno modifican-
do aspettative ed esigenze educative,
giudica necessari un rapporto più stretto
tra offerta di istruzione e formazione pro-
fessionale (capitale umano) e le richieste
di qualificazione del mercato del lavoro.
I sistemi regionali di formazione profes-
sionale delle aree di riferimento del pro-
getto devono quindi essere aggiornati
(scambi di buone prassi) e calibrati sui
mercati del lavoro di riferimento (locali
e/o di altre regioni interessate). In parti-
colare, alcune qualifiche, profili e corsi di
formazione professionale dovrebbero
comportare specifici accordi trans-regio-
nali in cui i partenariati pubblico-privato
svolgerebbero il ruolo di volani territoriali.
Le ricadute in termini di sistemi, politiche
e prassi di orientamento riviste in un’otti-
ca internazionale trans-regionale più che
trans-nazionale sono molteplici.
L’ORIENTAMENTO
NELLE ISTITUZIONI
PREPOSTE ALL’IFP NEL
PARTENARIATO DEL
PROGETTO MMWD
La differenza di “spessore” istituzio-
nale tra i diversi livelli di governo del
territorio rappresentati nel progetto
ed i differenziali di tipo economico si
riflettono banalmente nei livelli di infra-
strutturazione del sistema educativo e
di strutturazione ed articolazione delle
diverse attività e servizi. L’orientamento
nelle istituzioni di formazione professio-
nale è chiaramente presente in 3 casi
su 7, ma il livello di strutturazione del
servizio è variabile ed una adeguata
referenza professionale sembra esse-
re presente solo in due casi. Non è un
caso che l’European Lifelong Guidan-
ce Policy Network (ELGPN) la rete che
mira ad assistere gli Stati membri e la
Commissione Europea a rafforzare la
cooperazione europea in materia di
orientamento permanente in avanti sia
nel settore dell’istruzione e dell’occupa-
zione, non veda presente, come paese
membro nessun paese del partenariato
del Progetto
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