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SPAZIO APERTO
LA TRASFORMAZIONE
DELLA SOCIETÀ NEI
NOSTRI TEMPI
UNA NUOVA EDUCAZIONE PER
FORMARE UNA PERSONA NUOVA
Elisabetta Damianis
LA FASE DI PASSAGGIO
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La crisi della civiltà di cui oggi si par-
la è all’origine una crisi della coscienza
che non può essere superata solo con il
cambiamento politico, ma richiede una
trasformazione più profonda, interiore.
Una nuova educazione che miri ad una
formazione completa, che non si limiti
ad un sapere nozionistico, ma fornisca
competenze esistenziali in grado di mi-
gliorare il contatto e l’armonia con se
stessi e gli altri, di sviluppare la creatività
e l’intuizione, può essere il seme di lu-
ce, la spinta che favorisce il mutamento
profondo di cui abbiamo bisogno. La
coscienza che ha creato i problemi del
mondo attuale non può essere la stessa
che li risolve.
Questo è, nella sostanza, il nucleo del
messaggio che ci viene dal prof. Claudio
Naranjo,
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uno dei massimi esponenti
dell’integrazione tra psicoterapia e tra-
dizioni spirituali. Nel presente articolo
intendo riportare in sintesi i principali
temi dell’incontro.
Al fine di armonizzare la forma parlata
con quella scritta, mi sono permessa di
coniugare alcune parti della conferenza
con citazioni tratte dai libri di Naranjo.
Per combattere la repressione interna
ho inoltre scelto, i lettori non me ne vo-
gliano, di esprimere liberamente lungo
il percorso, alcune mie riflessioni di cui
mi assumo piena responsabilità.
Il rapporto individuo–società, come re-
cita uno dei principali assiomi della comu-
nicazione, è circolare. L’individuo non può
essere compreso fuori dal suo ambiente
ma a sua volta, il suo modo di percepire
se stesso e la società contribuisce a crea-
re, o meglio a dare forma al contesto che
è in continuo movimento. La società è
quindi un insieme dotato di senso ed è
un organismo vivente che per sua natura
si trasforma.
Come la vita dell’individuo è segnata da
situazioni di crisi in momenti traumatici e
nei passaggi fondamentali come l’infan-
zia, l’adolescenza, la maturità, così avviene
per la società nelle fasi di transizione da
un’epoca ad un’altra. Nel nostro momento
storico sembra esserci un’intensificazione
di tale mutamento come se ci trovassimo a
vivere tra due mondi. Il mondo conosciuto
che stiamo lasciando e quello sconosciuto
verso cui tendere.
Un cambiamento importante, o forse più
una metamorfosi evolutiva, di rinascita, che
segna il ritmo dell’ordito storico. Una fase
di espansione della coscienza, di creazione,
è seguita da una di contrazione, di ritiro,
come nel battere e levare, nella inspira-
zione ed espirazione o nelle pulsazioni
del cuore. In questo eterno ritmo vitale di
ritiro ed espansione, nessuno è mai rinato
prima di morire, prima di aver attraversato
il vuoto o, in senso ancora più profondo,
quella che S. Giovanni della Croce chiama
“la notte oscura dell’anima”. Riuscire a la-
sciar andare ciò che è diventato obsoleto e